Disinformazione Ue, Commissione: “I giovani avranno maggiore influenza su politiche Ue”.

I giovani europei avranno una maggiore influenza sulle politiche dell’UE. Lo sostiene la Commissione europea sulla base dei risultati dell’Anno europeo della gioventù 2022. Iniziativa autoreferenziale, per non dire di scarso impatto (come con molta probabilità sarà l’Anno europeo delle competenze) che soltanto un esecutivo scevro di cognizione di causa sul tema della gioventù e dell’inclusione (ricordiamolo, quella sostanziale) poteva elevare al rango di buona pratica.

Non dovrebbe sorprendere, quindi, l’annuncio della Commissione von der Leyen circa il lancio di nuove azioni “per dare ai giovani voce in capitolo nelle decisioni che riguardano e approfondiscono la dimensione giovanile in Ue”. Statement, però, assolutamente incongruente rispetto alla “più seria” valutazione della Commissione CULT del Parlamento europeo circa le “cosiddette buone pratiche per i giovani europei”: ovvero Erasmus+ e Corpo europeo di Solidarietà. Programmi, entrambi, gestiti in modo discutibile, per usare un eufemismo, dalle rispettive agenzie nazionali europee, tra le quali quella italiana, come ricordato recentemente dall’eurodeputata Francesca Donato.

LEGGI ANCHE:  Piano Estate, 400 milioni di euro alle scuole. MIM: "Sì alle sinergie con associazioni".

Eppure, anche di fronte all’evidenza e al discutibile livello di accessibilità alle opportunità europee per i giovani, la Commissione europea non accenna a porre fine alla condivisione di una narrazione capace di andare oltre il limite della disinformazione: “Mettiamo al centro le esigenze dei giovani e coinvolgiamo i giovani in modo significativo in vista delle elezioni europee del 2024”. Strano, eppure per certe Agenzie nazionali (come quella italiana) “la partecipazione dei giovani al voto e, in generale, alla vita delle Istituzioni è poco rilevante”.

La valutazione dell'Agenzia Italiana per la Gioventù
Un esempio di valutazione dell’Agenzia Italiana per la Gioventù

E se partecipare ai programmi europei per i giovani è sempre più difficile per i noti problemi di budget (oltre a quelli richiamati sopra), figuriamoci la possibilità per i giovani di “progettare le politiche dell’UE”, come dichiarato oggi dall’Esecutivo von der Leyen che, adesso (e in scadenza di mandato) propone “un controllo dei giovani alle politiche dell’Ue”.

LEGGI ANCHE:  AstraZeneca. Regimenti (Lega): “Dall’EMA poca chiarezza, mentre arriva stop da Italia, Germania e Francia”.

Strumenti, prosegue la narrazione autoreferenziale della Commissione Ue, che saranno integrati con diversi “tools” per la gioventù nell’ambito della strategia dell’UE per la gioventù 2019-2027. Puntuale, restando nel novero dei “tools”, il lancio dell’ennesima (quanto inutile) piattaforma per “dare voce ai giovani”. Qualcuno/a si ricorda la ridicola Voice of Europe?

Inoltre, proseguono dal “mondo fatato” della Commissione von der Leyen, sono state presentate nuove azioni concrete per affrontare le preoccupazione dei giovani sul tema della salute e benessere, ambiente e cambiamenti climatici, istruzione e formazione, cooperazione internazionale e valori europei, occupazione e inclusione.

Ricordiamolo, iniziative di scarso impatto e, come sempre, dal facile happy ending, come l’istutizione di una piattaforma per il dialogo con le organizzazioni giovanili di tutto il mondo, incapace di andare oltre le premesse e le liste di contatti, l’aggiornamento del quadro della qualità dei tirocini e la presunta equa remunerazione dei tirocinanti (sicuramente non deve valere per le borse di tirocinio nelle istituzioni europee in Belgio). Ancora, il tentativo estemporaneo di coinvolgere i giovani con un’altra campagna sul clima e la democrazia in vista delle elezioni europee 2024 (rimarchiamolo, appuntamento “non rilevante” per l’Agenzia Italiana della Gioventù) e, infine, la mai pervenuta iniziativa ALMA, nata per sostenere l’integrazione lavorativa per i giovani con poche opportunità tra 18 e 29 anni.

LEGGI ANCHE:  Immobiliare: sono oltre 1,5 milioni le imprese del settore nell'UE27.

Commissione, inoltre, interessata più alle iniziative di facciata che a quelle sostanziali, come facilmente intuibile osservando la prossima “settimana europea della gioventù 2024” in programma il prossimo aprile dove, andando oltre gli inutili workshop e passerelle istituzionali, difficilmente si farà il punto sulla partecipazione democratica dei giovani alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Tema, evidenziamolo ancora un’ultima volta, “non rilevante” per l’Agenzia Italiana della Gioventù.

Foto Sardegnagol, riproduzione riservata