Disinformazione: i big player del web aprono il centro per la trasparenza.
I firmatari del codice di buone pratiche sulla disinformazione del 2022, comprese tutte le principali piattaforme online (Google, Meta, Microsoft, TikTok, Twitter), hanno varato il nuovo centro per la trasparenza e pubblicato per la prima volta le relazioni di riferimento sul modo in cui mettono in pratica gli impegni derivanti dal codice.
Il nuovo centro per la trasparenza garantirà sia la visibilità e la rendicontabilità degli sforzi compiuti dai firmatari per combattere la disinformazione, sia l’attuazione degli impegni assunti nell’ambito del codice, mettendo a disposizione di cittadini, ricercatori e ONG dell’UE una banca dati unica in cui accedere alle informazioni online e scaricarle.
Tutti i firmatari hanno presentato le loro relazioni in tempo utile, utilizzando un modello di relazione armonizzato concordato che contempla tutti gli impegni e le misure sottoscritti. Ciò tuttavia non vale pienamente per Twitter, la cui relazione è carente di dati e priva di informazioni sull’impegno a conferire maggiori poteri alla comunità di verificatori dei fatti. La prossima serie di relazioni dei principali firmatari delle piattaforme online è prevista per luglio e fornirà ulteriori informazioni sull’attuazione del codice e dati più stabili relativi a 6 mesi.
Con queste relazioni di riferimento, per la prima volta le piattaforme forniscono informazioni e dati iniziali esaustivi, come il valore degli introiti pubblicitari che si è evitato arrivasse agli attori della disinformazione; il numero o il valore degli annunci politici accettati ed etichettati o respinti; i casi di comportamenti manipolatori rilevati (ossia creazione e utilizzo di account fasulli); e informazioni sull’impatto della verifica dei fatti, anche a livello degli Stati membri.
“La pubblicazione delle prime relazioni derivanti dal rinnovato codice contro la disinformazione è una tappa importante in questa lotta e sono lieta di riscontrare l’impegno della maggior parte dei firmatari – ha dichiarato Věra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la trasparenza -. Occorre maggiore trasparenza e non possiamo fare affidamento sulle sole piattaforme online per la qualità delle informazioni, che devono essere verificabili in modo indipendente. Mi rincresce constatare che la relazione di Twitter non sia all’altezza delle altre e mi aspetto un impegno più serio nei confronti degli obblighi derivanti dal codice”.
Parere condiviso da Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno: “Le relazioni odierne rappresentano un passo importante nella lotta contro la disinformazione online. Non sorprende che la qualità vari notevolmente a seconda delle risorse stanziate dalle imprese per questo progetto. È nell’interesse di tutti i firmatari rispettare l’impegno ad attuare pienamente il codice di buone pratiche sulla disinformazione, in previsione degli obblighi previsti dalla normativa sui servizi digitali. Fornendo pieno accesso alle relazioni odierne, il centro per la trasparenza offre a tutti, compresi i ricercatori e le ONG, la possibilità di approfondire i dati disponibili e di sollecitare miglioramenti e responsabilità costanti”.
foto Copyright European Parlaiment source EP 2021, Philippe Buissin