Discriminazioni sessite: interessano il 22% dei giovani italiani.
Più di un adolescente su 4 tra i 14 e i 18 anni (26%) ha dichiarato di subire o di essere stato testimone di atti di discriminazioni legate all’orientamento o all’identità sessuale, il 22% a discriminazioni sessiste, mentre più di uno su tre (il 35%) a episodi di body shaming. Quasi uno su 4 (il 24%) ritiene la pornografia una rappresentazione realistica dell’atto sessuale, mentre il 17% dei ragazzi e delle ragazze è d’accordo che l’autoproduzione di materiale pornografico possa aiutarlo/a a soddisfare alcune necessità economiche. Solo il 12% ritiene che il sesso online abbia lo stesso valore di quello dal vivo. A dirlo l’ultima indagine realizzata da Save the Children.
Il 16% degli adolescenti, inoltre, ha avuto un rapporto sessuale completo per non sentirsi diversa/o e quasi uno su dieci per le pressioni del/della partner. Ben l’82% non ha mai fatto un test Hiv e solo il 12% è stato in un consultorio. Il web resta poi la principale fonte di informazione dei ragazzi e delle ragazze. Inoltre, il 47% degli intervistati sceglie siti web e articoli online per informarsi sulle pratiche sessuali mentre il 57% per approfondire il tema delle infezioni sessualmente trasmissibili.
Digitale, con tutti i pro e contro, che rimane, quindi, la risorsa principale delle informazioni sul sesso, al contrario dei servizi sanitari, sempre meno rilevanti per i giovani di oggi. Infine, secondo la ricerca, solo il 47% degli adolescenti, ovvero meno di una/o su due, ha ricevuto un’educazione sessuale a scuola, una percentuale che scende al 37% al Sud e nelle Isole.
L’Italia, secondo quanto suggerirebbe quest’ultimo dato, si conferma dunque un Paese bigotto e incapace di aggiornare i programmi delle proprie agenzie di socializzazione.
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