Discorso von der Leyen: Il punto dei deputati italiani.

Dopo il discorso della Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sono arrivate le prime reazioni dei nostri parlamentari europei. Dichiarazioni emerse durante la conferenza stampa organizzata dall’Ufficio in Italia del Parlamento europeo.

Per Massimiliano Salini del Partito Popolare europeo: “Il discorso della presidente Ursula von der Leyen non è fatto per stupire ma è coerente, credibile, realistico e affidabile. Su Green Deal e agenda digitale pone principi cardine e misure di intervento senza far venir meno l’importanza dello sviluppo industriale. Sull’immigrazione la presidente ha avuto toni secondo me troppo tenui ma in termini di politica generale, sono stati interessanti i riferimenti alle “stranezze” al confine dell’Europa con un ottimo riferimento alla Turchia e all’impossibilità di accettare le provocazioni a Grecia e Cipro. A mio avviso il tema del Mediterraneo è cruciale e su questo anche l’Italia può giocare un grande ruolo. Avrei voluto di più sul ruolo dell’Unione europea come grande potenza, la von der Leyen ha invece preferito fare il compitino e tenere un profilo più basso. Perché l’UE abbia uno spirito da protagonista ci vorrebbe un sussulto che dalla presidente è stato solo accennato”.

Di ben altro parere il giovane eurodeputato Brando Benifei del gruppo dei Socialisti e Democratici: ” Ho visto nel discorso di Ursula von der Leyen una chiara postura da leader ma questa assertività deve arrivare anche in Consiglio. In particolare sul tema economico servono parole più chiare sulle risorse proprie e sulla fiscalità europea. Noi supportiamo ad esempio l’idea della tassazione al confine sulle merci prodotte con maggiore inquinamento rispetto a quanto consentito in UE, la tassazione su transazione speculative e sui giganti del web. Su questo, insomma, il discorso è stato debole vista l’urgenza del tema. Sulla politica estera, ci sono state parole forti e toni educati sui rapporti con Cina e Stati Uniti, ma anche sulla Bielorussia e sull’avvelenamento di Navalny. Insomma, discorso buono, ma ora ci aspettiamo alcune azioni concrete. Il sostegno alle generazioni più giovani è per esempio un punto chiave: abbiamo Next Generation EU e non possiamo non tenere conto del peso sulle generazioni future. Su questo il Parlamento deve farsi sentire. Siamo dunque cautamente ottimisti in vista del lavoro dei prossimi mesi, ma bisogna accelerare”.

LEGGI ANCHE:  Proroga al 31 dicembre per Decontribuzione Sud.

Dichiarazioni tranchant per l’esponente di Identità e Democrazia Antonio Maria Rinaldi: Ho ascoltato l’intervento di Ursula von Der Leyen che non accetta critiche, non fa autocritica e bolla chi la pensa diversamente come ?’estremista di destra’. Se avesse una visione politica lungimirante sarebbe più cauta considerando l’esile maggioranza di nove voti che l’ha portata alla presidenza: dovrebbe tener buoni tutti quelli che l’hanno votata. Lo stesso Draghi, al Meeting di Rimini, ha detto che gli assetti europei non sono più adeguati e quindi anche lui sarebbe un estremista? Il copione proposto da von der Leyen è sempre lo stesso ma in sette mesi ancora non si è visto assolutamente nulla. L’unica che ha agito è stata la BCE. I governi hanno bisogno di programmare e servono regole certe e qui non c’è programmazione. Sul salario minimo poi si rischia che diventi massimo perché si estraniano i sindacati dalla contrattazione. Sull’immigrazione, infine, proprio la presidente ha detto che solo il 7% di chi arriva sono profughi, gli altri no: servono piani, non proclami”.

LEGGI ANCHE:  Erasmus+ ed ESC: l'Ue proroga all'8 ottobre la deadline.

Parere condiviso a grandi linee dall’eurodeputato siciliano Raffaele Stancanelli (ECR) : “Pensavo avrei ascoltato un ragionamento completo e critico e invece ho sentito solo un discorso ideologico. Ad esempio, il clima. Chi è contro i tentativi di migliorare le condizioni ambientali e climatiche? Nessuno. Ma non è concreto, perché il surriscaldamento si riduce pochissimo con queste regole e intanto l’economia subisce danni. Concentriamoci piuttosto su dazi contro la Cina che inquina. Sul digitale apprezzo il lavoro sull’intelligenza artificiale purché sia l’uomo a comandare sulla macchina. Non ho sentito una parola sulle scelte strategiche che riguardano i cittadini: per esempio, come le infrastrutture possono far crescere il Meridione d’Italia? Ci sono risorse? Voglio poi stigmatizzare l’aver indicato come “istigatori d’odio” chi la pensa diversamente sull’immigrazione. Non c’è spazio per tutti quelli che vogliono venire qua e le affermazioni della presidente sono preoccupantemente ideologiche. Sostenere poi che se si è genitore in uno Stato lo si è in tutti gli Stati è inaccettabile se non c’è neanche una parola sulle maternità surrogate: c’è una tradizione cristiana all’origine dell’Unione europea e questa va rispettata. Infine, la tassazione sui colossi del web va spinta e la presidente non ha detto niente su questo”.

LEGGI ANCHE:  Eccidio nazista di Cibeno, David Sassoli: "Costruire un nuovo umanesimo europeo".

Un dibattito con la stampa che ha visto la partecipazione anche dei due rappresentanti del gruppo dei Non Iscritti Fabio Massimo Castaldo e Laura Ferrara, per quale il discorso della Presidente della Commissione “arriva in un momento in cui serve fiducia tra i cittadini che erano stati travolti dall’idea del ‘troppo poco, troppo tardi’ sotto covid, prima dell’accordo sul recovery fund. Serve fiducia verso un’Europa unita e solida. Alcuni punti che sono cari al Movimento 5 Stelle sono stati trattati, come l’ambiente, i target di abbattimento delle emissioni, il reddito minimo e i danni agli imprenditori colpiti dal dumping sleale. Anche la gestione dei flussi migratori è stata affrontata. Non è chiaro se la ripartizione tra gli Stati sarà automatica, ci sono ancora incertezze sul pacchetto migrazione che sarà presentato la prossima settimana. Su questo tema va ricostruita la fiducia tra gli Stati. Ci sono grandi aspettative in questo momento, ma spiace che non siano stati menzionati argomenti come il contrasto ai paradisi fiscali e la tassazione ai giganti del web. Infine su LGBT+ la tutela dei diritti in modo equivalente tra gli Stati è importante, soprattutto alla luce di quanto accade in Polonia e di quanto accaduto anche in Italia”.