Diritto allo studio, Alessandra Todde: “Caro affitti problema reale”.
Gli studenti e studentesse sardi/e sì sono dati oggi appuntamento sotto il palazzo del Consiglio regionale per ricordare le vittime della della giornata internazionale degli studenti e rivendicare il diritto allo studio e il diritto degli studenti a esprimersi. Con loro la candidata del Campo largo, Alessandra Todde.
“Oggi ho portato il mio sostegno – e quello della coalizione di centrosinistra – alla protesta in corso a Cagliari, e in tutte le maggiori città, contro il caro affitti e per il diritto allo studio. Studenti e studentesse stanno portando all’attenzione del Paese il tema del diritto allo studio, che dovrebbe essere garantito a tutti e tutte e soprattutto affrontato con serietà. Invece assistiamo alle solite polemiche di chi vede i giovani colpevoli di tutto. Il caro affitti nelle principali città italiane è un problema reale che deve essere affrontano in modo unitario su tutto il territorio nazionale. È necessario che in Sardegna la Regione lavori ad una mappatura del patrimonio immobiliare pubblico. Quello che non serve è l’autonomia differenziata che determinerà un’ulteriore compressione di diritti, già oggi non garantiti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Le risorse ci sono, il Pnrr ha previsto 1 miliardo di euro per realizzare nuovi alloggi. Solo a Cagliari – prosegue – sono 4461 le studentesse e gli studenti cagliaritani non beneficiari di borsa di studio. Per non parlare del resto dell’Isola. I giovani no possono vivere senza borsa di studio e di conseguenza diventa impossibile conseguire i titoli di studio in una regione tra le più povere d’Italia ed Europa. Per non parlare del fatto che 1 studente su 2 non può sostenere le spese dovute al caro affitti e relative spese nel capoluogo sardo. È vergognoso come a livello nazionale non ci sia 1 euro per i giovani in legge di bilancio mentre a livello regionale c’è solo il nulla e il silenzio”.
Da rimarcare, però, che in 5 anni di opposizione in Consiglio regionale la cosiddetta “classe dirigente” del Movimento 5 Stelle ha proposto ben poco per giovani e politiche giovanili ma, come facilmente intuibile, adesso è iniziato il momento della campagna elettorale e, purtroppo, delle “facili conclusioni”.
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