Diritti violati nelle carceri. Commissione UE: “Competenza degli Stati membri”.
Nell’Europa dei diritti capita spesso, leggendo le sbrigative risposte dei vertici dell’Ue, di doversi ricredere sul cosiddetto tenore democratico dell’Unione europea. A suggerire tale riflessione è una recente interrogazione parlamentare depositata da alcuni eurodeputati italiani del gruppo S&D*, intervenuti per chiedere alla Commissione Ue di rifereire sulla violazione dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali dei detenuti negli istituti penitenziari italiani.
Secondo un rapporto del Garante nazionale dei detenuti del 18 agosto 2024, in Italia i detenuti presenti sono 61465, mentre i posti regolarmente disponibili ammontano a 46898. L’indice di sovraffollamento, dunque, si attesta al 131%, con quasi l’80% del totale delle carceri in cui il numero dei detenuti è superiore al consentito. Dati che comprendono anche le carceri minorili.
Luoghi di detenzione, basterebbe visitarli, dove si continua a vivere e lavorare in condizioni disumane e degradanti.
“In alcuni istituti – scrivono gli eurodeputati di S&D – i detenuti sono costretti a vivere in uno spazio inferiore ai 3 metri quadrati, in grave violazione dei parametri stabiliti dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o dei trattamenti inumani e degradanti. L’aumento dei suicidi fra i detenuti e gli agenti di polizia penitenziaria ne è una delle tragiche conseguenze. Solo dall’inizio dell’anno sono avvenuti 70 suicidi di detenuti e 7 di agenti penitenziari, uno ogni tre giorni”.
Difficile, però, aspettarsi una risposta “democratica” dalla Commissione Ue che, come ricordato dalla risposta del commissario Didier Reynders, ha semplicemente liquidato la questione richiamando il solito “limite di competenza della Commissione europea”.
“Le condizioni di detenzione sono principalmente di competenza degli Stati membri. Tutti i Paesi Ue si sono tuttavia impegnati a rispettare le norme in materia elaborate dal Consiglio d’Europa, come le regole penitenziarie europee del 2006“. E i risultati si vedono in Italia…
Commissione, ancora, che non perde tempo nella stesura di raccomandazioni “giuridicamente non vincolanti per gli Stati membri” su questioni legate ai diritti fondamentali, come l’ultima adottata lo scorso 8 dicembre 2022 sui diritti procedurali di indagati e imputati sottoposti a custodia cautelare e sulle condizioni materiali di detenzione.
foto Eric Vidal Copyright: © European Union 2023 – Source : EP
*Sandro Ruotolo (S&D), Cecilia Strada (S&D), Alessandro Zan (S&D), Marco Tarquinio (S&D), Pina Picierno (S&D)