Diritti sull’aborto nell’UE: la Commissione risponde alle preoccupazioni sulla legislazione polacca.
Il Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione contro le donne ha recentemente pubblicato un rapporto che critica le leggi restrittive sull’aborto in Polonia, affermando che queste stanno causando gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani delle donne. Il Comitato ha sottolineato che tali violazioni possono essere considerate torture o trattamenti crudeli e disumani. La criminalizzazione dell’aborto ha creato un clima di paura, impedendo ai medici di discutere della possibilità di interruzione della gravidanza con le loro pazienti. In molti casi, le pazienti esitano a chiedere un aborto, soprattutto quando i rischi per la salute si sviluppano in condizioni di vita minacciosa, a causa dell’incertezza e del timore di violare la legge.
In risposta a queste preoccupazioni, l’eurodeputata Arba Kokalari (PPE) ha chiesto alla Commissione europea quali misure intenda adottare per garantire che tutte le donne nell’UE possano godere dei propri diritti fondamentali, compreso il diritto alla salute sessuale e riproduttiva, e per prevenire simili violazioni in altri Stati membri.
La Commissione europea ha ribadito il suo impegno a favore della protezione e promozione dei diritti fondamentali delle donne in tutta l’UE, riconoscendo che la salute sessuale e riproduttiva (SRHR) è un elemento essenziale per il raggiungimento della parità di genere. Questo impegno è esplicitato nella Strategia per la parità di genere 2020-2025, che sottolinea come l’UE supporti i diritti umani delle donne, i difensori dei diritti, la salute sessuale e riproduttiva e gli sforzi per contrastare la violenza sessuale e di genere a livello globale.
Tuttavia, la Commissione ha chiarito che la regolamentazione delle politiche sanitarie, comprese quelle relative alla salute sessuale e riproduttiva, rientra nelle competenze degli Stati membri. Il ruolo dell’UE è limitato a favorire la cooperazione tra gli Stati membri e, se necessario, a supportare le loro azioni.
In questo contesto, la Commissione organizza scambi di buone pratiche sulla parità di genere attraverso il Mutual Learning Programme, che include anche il tema della salute delle donne e dei diritti sessuali e riproduttivi.
Inoltre, la Commissione ha ricordato che la direttiva contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, adottata nel maggio 2024, impone agli Stati membri di garantire che le vittime di violenza sessuale abbiano accesso ai servizi sanitari, comprese le cure sessuali e riproduttive, in conformità con la legislazione nazionale.
La Commissione continuerà a promuovere i diritti delle donne in tutta l’UE e in tutti i settori, inclusi i diritti sessuali e riproduttivi. Nel frattempo, però, lo strumento della Condizionalità del diritto continua a non essere utilizzato contro gli Stati membri, come la Polonia, poco rispettosi dei valori europei.