Dipendenza da devices: poche indagini sui rischi per lo sviluppo emotivo dei giovani.
Nonostante i crescenti problemi di salute mentale dei giovani europei, acuiti dalla crescente esposizione a devices digitali, a partire dagli smartphone, scarse, per non dire assenti, sono i lavori di indagine sul monitoraggio dell’applicazione del Digital Services Act e sulla conformità delle piattaforme alle normative sulla protezione dei minori. A ricordarlo l’eurodeputato indipendente Nikolaos Anadiotis, firmatario di una interrogazione parlamentare indirizzata alla Commissione europea in merito ai rischi derivanti dall’eccessiva esposizione dei minori agli schermi e alle piattaforme digitali.
“Gli esperti – ha dichiarato Anadiotis – avvertono che questo fenomeno sta avendo gravi ripercussioni sulle capacità cognitive, sullo sviluppo emotivo, sulla salute mentale e sul comportamento generale dei più giovani. Preoccupano, inoltre, le lacune nella regolamentazione dei contenuti, che spesso non garantiscono una protezione adeguata dall’accesso a beni e materiali illeciti o dannosi”.
Provvedimenti dell’Unione Europea quali il Digital Services Act (DSA), il Piano d’azione per l’educazione digitale, la Raccomandazione del Consiglio sulle competenze digitali, la Direttiva sui servizi media audiovisivi (AVMSD), Erasmus+ e SELFIE, che, tranne in rari casi, continuano a dimostrarsi incerti verso il miglioramento delle competenze digitali e dell’alfabetizzazione mediatica.
Criticità, inoltre, continuano a farsi sentire anche sul fronte dei contenuti promossi dagli algoritmi verso particolare gruppi vulnerabili, a partire dai giovani europei, sempre meno capaci di operare con consapevolezza in un ambiente digitale sempre meno sicuro, equo e trasparente.
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