“Dio è donna e si chiama Petrunya” vince il Premio LUX 2019.
“Il cinema è una delle tante chiavi che possono aprire la porta per comprendere la realtà in cui viviamo. Il Premio LUX ci fornisce una straordinaria opportunità per fare esattamente questo”. Così il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli ha salutato la vittoria del film “Dio è donna e si chiama Petrunya” della regista Teona Mitevska per l’edizione 2019 del Premio LUX.
“La storia narra di Petrunya, una giovane donna, che sfida le regole della sua società per cercare giustizia e il proprio posto nella società.” Così la regista nord macedone ha descritto il suo film Dio è donna e si chiama Petrunya (una coproduzione Macedonia del Nord, Belgio, Slovenia, Croazia, Francia). Un film ispirato a una storia avvenuta realmente circa cinque anni fa a Štip, una piccola città nella Macedonia del Nord. Una giovane donna suscitò scalpore partecipando – e vincendo – a una gara tradizionalmente riservata agli uomini.
Una storia su come ritrovarsi e avere fiducia in se stessi. Petrunya è una donna di 32 anni, laureata in storia, sovrappeso, disoccupata, che viene costantemente umiliata dalla madre prepotente. Nel film, Petrunya causa scompiglio nella comunità locale, è quasi un’anti-eroina, incapace per la sua comunità di realizzare qualcosa di buono nella vita.
Nel corso della pellicola il personaggio si riappropria del suo potere e realizza il suo vero sé. “Questo è un messaggio importante soprattutto per le donne -ha commentato la regista Mitevska-. Riuscire a dire ‘Ho il diritto di fare questo’. Ecco il percorso che affronta Petrunya. Si tratta di un film femminista, ma tutti possiamo identificarci con la lotta della protagonista per la giustizia”.
Negli ultimi tredici anni il Premio LUX ha contribuito alla promozione dei film europei, grazie al supporto offerto dal Parlamento europeo, che ogni anno prevede la copertura dei costi della sottotitolazione in ventiquattro lingue per i 3 film finalisti, l’adattamento per il pubblico non vedente e non udente e, infine, il sostegno alla promozione internazionale del film vincitore.
Nel 2019 i tre finalisti sono stati Cold Case Hammarskjöld (Un mistero all’ONU) diretto da Mads Brügger , Dio è donna e si chiama Petrunya di Teona Mitevska e IL REGNO di Rodrigo Sorogoyen.
foto “CC-BY-4.0: © European Union 2019 – Source: EP”