Digitalizzazione delle scuole, Corte dei Conti UE: “Potenzialità non sfruttate”.
Gli Stati membri hanno fatto un uso limitato del sostegno dell’UE per la digitalizzazione delle scuole le quali non sono state sufficientemente coinvolte nella definizione delle necessità. A dirlo oggi la nuova relazione della Corte dei conti europea sui finanziamenti dell’UE per il potenziamento della digitalizzazione delle scuole.
Come ricordato dalla Corte, quindi, in tutti gli Stati membri sarebbe mancato un orientamento strategico nell’utilizzo dei fondi, rappresentando l’ennesima occasione sprecata per gli studenti e le studentesse dell’UE.
“La pandemia di COVID-19 ha mostrato che i sistemi scolastici di quasi tutti gli Stati membri non erano ben preparati per la didattica a distanza”, ha dichiarato Pietro Russo, il Membro della Corte responsabile dell’audit. “In effetti, le connessioni Internet delle scuole erano spesso inadeguate e mancavano apparecchiature digitali per studenti e insegnanti. Riteniamo che i finanziamenti dell’UE potrebbero essere usati meglio”.
Per esaminare i progressi della digitalizzazione delle scuole, gli auditor della Corte hanno visitato sei Stati membri nel 2022 (Germania, Grecia, Croazia, Italia, Austria e Polonia), constatando che le azioni finanziate dall’UE avrebbero potuto produrre un maggiore impatto se fossero state meglio integrate nelle strategie nazionali o regionali per la digitalizzazione delle scuole.
Nella maggior parte dei casi, i progetti finanziati dall’UE hanno fornito le realizzazioni desiderate. Tuttavia, talvolta i finanziamenti dell’UE hanno semplicemente sostituito fondi nazionali che erano già stati assegnati. Una delle ragioni per cui le scuole spesso non hanno potuto utilizzare al meglio i fondi dell’UE è che non sono state sufficientemente coinvolte nella definizione delle loro necessità in termini di digitalizzazione. Per di più, molte scuole non erano a conoscenza del
sostegno offerto dall’UE.
Numerosi istituti scolastici, ancora, hanno segnalato la carenza di attrezzature oppure ulteriori necessità di formazione degli insegnanti.
Gli auditor dell’UE hanno constatato inoltre che spesso è mancato un approccio comune all’uso delle nuove tecnologie in aula, per cui le scuole non hanno potuto sfruttare appieno tutte le potenzialità offerte dalla digitalizzazione.
Nel 2016, la Commissione aveva stabilito che, entro il 2025, le scuole degli Stati membri avrebbero dovuto disporre di connessioni Internet a un Gigabit al secondo, in modo da poter utilizzare apparecchiature informatiche all’avanguardia e adottare modalità di insegnamento ed apprendimento innovative. Tuttavia, nel 2022, solo un ridotto numero di istituti scolastici disponeva effettivamente di queste connessioni Gigabit.
Emerge, quindi, l’assenza di una pianificazione strategica rigorosa, unitamente a ritardi nell’attuazione dei programmi dedicati, che, con molta probabilità, non permetterà all’UE di raggiungere l’obiettivo della connessione Gigabit a Internet entro il 2025.
Per le misure finanziate dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, la Corte dei conti europea ha ritenuto che il collegamento tra i risultati attesi in termini di miglioramento dell’istruzione digitale ed i finanziamenti dell’UE non sia sufficientemente forte.
Inoltre, in alcuni casi le stime dei costi accettate dalla Commissione durante i negoziati sui piani nazionali differivano significativamente dai costi effettivi sostenuti durante l’attuazione.