Diego è l’ultimo nato del 2019.

Il primo bambino dell’anno a Sassari si fa ancora attendere, mentre l’ultimo nato nel 2019 è un maschietto. È nato il 31 dicembre alle ore 16,50 e pesa 3,640 kg, si chiama Diego ed è il primo figlio di una coppia dell’hinterland Sassarese.

La prima bimba del 2020, invece, è nata alle 11,39 con parto cesareo, pesa 3,15 kg e si chiama Rachele. In sala parto, questa mattina, erano con la mamma le ostetriche Elisabetta Cocco, Margherita Salaris e la ginecologa Maria Paola Lullia.

Il 2019, fanno sapere dall’AOU si Sassari, è stato l’anno delle femminucce. Sono stati, infatti, 736 i fiocchi rosa registrati nella clinica di Ginecologia e Ostetricia, mentre sono stati 716 i fiocchetti azzurri.

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Su 1427 parti, 788 sono stati spontanei, 639 cesarei. Sul totale dei parti, 26 sono stati gemellari e 3 trigemini.

Cresce il numero dei piccoli stranieri nati a Sassari rispetto al 2018, confermandola così come città multietnica. Nell’anno appena chiuso sono nati 136 bimbi stranieri mentre l’anno prima il dato si era fermato a quota 92. I più numerosi sono quelli di nazionalità rumena che raggiungono quota 22, a seguire i piccoli di nazionalità nigeriana sono 16 quindi marocchina 10, cinese 8, senegalese 7, ucraina 6, brasiliana e tedesca 5, filippina 4, cubana, russa, moldava, bengalese e polacca 3. A quota 2 le mamme provenienti dalla Colombia, Belgio, Pakistan, Slovacchia, Ecuador, Svizzera, Serbia, Repubblica Ceca, Lettonia e Albania. A quota 1 neonato per le mamme da Bolivia, Panama, Sud Africa, Francia, Etiopia, El Salvador, Lituania, Argentina, Finlandia, Venezuela, Bosnia, Repubblica Dominicana, Cile, Bielorussia, Spagna e Ungheria.

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I dati delle nascite, se raffrontati con quelli del 2018, fanno registrare nella clinica di Ginecologia e Ostetricia una crescita di 322 bambini. Un aumento, in parte, dovuto alla scelta delle mamme di partorire in una struttura dotata di una Neonatologia e Tin, e in parte, dalla chiusura del Policlinico sassarese che ha portato molte donne a preferire la struttura pubblica di viale San Pietro rispetto ad altre del Nord dell’Isola.

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