Democratici. Continuano senza sosta le “menate” della Harris.

Contro l’ignoranza tipica del cittadino europeo medio (per non dire “poco uscito”, volendo usare una espressione tipica sarda), il Partito Verde degli Stati Uniti d’America ha evidenziato oggi (se mai ce ne fosse stato bisogno) la composizione della “vera base del Partito Democratico americano”.

“Per tutta la settimana, la nazione ha avuto modo di conoscere la vera base del Partito Democratico, formata da miliardari, celebrità, figure di spicco della sicurezza nazionale e repubblicani moderati”.

Capisaldi di un partito che – sarà per via del nome – da decenni inganna l’ingenua percezione dei cittadini e delle cittadine meno dotati/e di pensiero critico.

Democratici la qui nuova “starlette”, la Kamala Harris, sta portando avanti una campagna elettorale sotto il segno della “gioia”: il nuovo motto (si spera perdente) dell’accozzaglia democratica al Governo della nazione occidentale più potente al mondo.

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Enunciati elettorali che, oltre la gioia, propongono anche l’aumento della spesa per la sicurezza, a partire dalla firma del disegno di legge sulle frontiere, fortememente voluto da “Genocide Joe”, come definito dai verdi americani, e ancora “garantire che l’America abbia sempre la forza combattente più forte e letale del mondo e con risorse incontrollate” affinché il Pentagono possa condurre, richiamando le parole dello stesso Joe Biden, “guerre in tutto il mondo”.

Critiche poi anche sulla gestione dell’Amministrazione democratica del conflitto in Medio Oriente, a partire dall’incondizionata fornitura di armi a Israele, al sostegno della propaganda pro-israeliana sugli attacchi del 7 ottobre, fino ad arrivare ad ignorare deliberatamente “le diffuse segnalazioni di soldati israeliani colpevoli di atti di violenza sessuale, torture fisiche e psicologiche contro prigionieri palestinesi incarcerati illegalmente”.

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La stessa Harris, volendo rimanere nell’ambito della coerenza del Partito “diversamente” Democratico, ha affermato che sta lavorando, insieme a Biden, “24 ore su 24” per garantire un cessate il fuoco per Gaza, nonostante la stessa Amministrazione democratica al Governo degli USA abbia autorizzato altri 20 miliardi di dollari in armi per Israele solo nell’ultimo mese.

Coerenza che probabilmente avrà spinto l’Amministrazione Biden-Harris ha nominare Mira Resnick, funzionario del Dipartimento di Stato più coinvolto nel trasporto di armi in Israele dal 7 ottobre, in sostituzione di Andrew Miller, da sempre critico sulla gestione del conflitto nella Striscia di Gaza.

Insomma, il solito “impero di bugie democratiche” che conferma, in caso di vittoria il prossimo 5 novembre, l’immutabilità di segno dell’attuale amministrazione americana. Si continuerà, quindi, – con poca “gioia” – ad alimentare le ostilità con la Cina, l’Iran, e il militarismo globale.

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foto Courtesy of the White House