Decreto Aiuti Quater: le modifiche previste per il Superbonus.

Per mezzo dell’agevolazione fiscale prevista dall’Esecutivo in carica lo scorso luglio 2020, ovvero il decreto legge n. 34/2020, i cittadini hanno avuto la possibilità di richiedere il cosiddetto Superbonus per rinnovare e ristrutturare le proprie abitazioni con l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica e ridurre i rischi sismici, attraverso una detrazione del 110% delle spese totali sostenute per tali lavori. 

Il Superbonus, come ricordato da Enel luce, non è stata la prima agevolazione prevista dal Governo. Nel 2013, infatti, era stato introdotto l’Ecobonus e il Sismabonus.

Con il nuovo governo e il nuovo decreto Aiuti Quater deciso dal nuovo Governo di Giorgia Meloni, sono state introdotte nuove misure per l’erogazione del Superbonus. In particolare, dal 2023 la detrazione che fino al 31 dicembre 2022 sarà del 110% scenderà al 90% per tutti i condomini. 

Un calo della detrazione motivato, secondo il nuovo Esecutivo Meloni, dal fatto che il Superbonus è costato al Governo 60 miliardi di euro, eccedendo di circa 38 miliardi le previsioni fatte dal precedente governo.

LEGGI ANCHE:  Il Governo chiede il pagamento della sesta rata del Pnrr.

Di conseguenza, mentre prima le spese a carico del cittadino che decide di rinnovare la propria abitazione venivano interamente detratte, dal 1° Gennaio 2023, il 10% sarà a carico di chi richiede l’inizio dei lavori. Inoltre, l’agevolazione verrà ridotta con il passare del tempo, infatti è già previsto che nel 2024 la percentuale scenderà al 70% e nel 2025 al 65%.

Dunque, tutti gli interventi che avranno luogo a partire dal 1° gennaio 2023, con detrazione del 90%, avranno un doppio vincolo: il rinnovo potrà riguardare esclusivamente le abitazioni unifamiliari a condizione che si tratti di prima casa; inoltre, i proprietari devono avere un reddito di riferimento, calcolato utilizzando il sistema del quoziente, non superiore a 15mila euro l’anno.

Il nuovo decreto, inoltre, ha introdotto il cosiddetto “quoziente familiare” con il quale si calcola la soglia minima di reddito con cui si può accedere al bonus. Per sapere se si ha diritto al Superbonus, è necessario sommare tutti i redditi lordi familiari del 2022, considerando il coniuge e tutti i soggetti fiscalmente a carico nel 2022.

LEGGI ANCHE:  Finanziaria, Daniele Cocco: "Assunzioni nel sistema regione. Vittoria di tutti".

Se, per esempio, in una famiglia composta da due persone il reddito complessivo nel 2022 è di 35.000 euro, per poter beneficiare della detrazione del 90% nel 2023, è necessario dividere 35.000 euro per 2 (coniuge + contribuente). Essendo il risultato pari a 17.500 euro, la famiglia in questione non avrà diritto a beneficiare dell’agevolazione, poiché superiore alla soglia dei 15mila previsti.

Se invece, il nucleo familiare considerato ha un figlio a carico, il “numero delle parti” aumenterebbe a 2.5 (coniuge + contribuente + un familiare) per cui risulterebbe possibile dividere il reddito posseduto di 35.000 euro per 2.5 ottenendo un reddito di riferimento pari a 14.000 euro. In questo caso, essendo inferiore alla soglia di 15.000 euro prevista dal decreto, sarebbe possibile accedere al beneficio fiscale. 

LEGGI ANCHE:  Covid nell'Isola: 536 nuovi positivi, 2 decessi nelle ultime 24 ore.

In alcuni casi specifici, la detrazione del 110% si manterrà anche per il 2023. Tra i “fortunati” ci sono coloro i quali alla data dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti-quater hanno già presentato la Cila (Comunicazione di Inizio Lavori) o abbiano già compilato e depositato tutti i documenti necessari per gli interventi di demolizione e ricostruzione entro Novembre 2022 e, ancora, nel caso di lavori richiesti dalle Onlus su tutte le strutture sociosanitarie, con scadenza nel 2025.

Si agevolano, inoltre, i proprietari delle cosiddette villette unifamiliari che, fino al 31 marzo 2023, possono ancora richiedere il bonus con detrazione del 110% a condizione che entro settembre 2022 abbiano completato almeno il 30% dei lavori totali.