David Sassoli: “Democrazia, Libertà e Stato di Diritto non sono negoziabili”.

In apertura del Consiglio europeo il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli ha ribadito la necessità di una forte difesa della democrazia e dello stato di diritto.

“Pochi giorni fa, l’ordinamento giuridico della nostra Unione è stato sfidato. Non sarà di certo la prima o l’ultima volta. Ma l’Unione non è mai stata messa in discussione in modo così radicale. Credo che su questo punto spetti a tutti noi svolgere una riflessione franca e aperta sulla direzione che vogliamo dare alla nostra Unione”.

“Il Parlamento europeo ne ha discusso in aula. Abbiamo ascoltato il Primo Ministro Morawiecki con molta attenzione, ma vogliamo ribadire che le leggi europee in vigore sono state scritte dalla Polonia insieme a tutti noi, le abbiamo fatte insieme e quindi in nessun modo si può parlare di regole imposte dall’Unione europea. L’Unione europea è fondata sul rispetto da parte di tutti di valori fondamentali e di regole condivise, che tutti abbiamo volontariamente accettato di condividere. I cittadini si aspettano che noi difendiamo questi principi e i cittadini polacchi hanno sfilato in tanti a Varsavia per ricordarcelo”.

“Abbiamo approvato insieme una legge europea che stabilisce un legame molto stretto tra la protezione del bilancio dell’Unione europea e il rispetto dello stato di diritto. Questa legislazione è attualmente in vigore e noi crediamo che sia necessario utilizzare la procedura prevista in quel quadro per proteggere il nostro bilancio e tutelare lo stato di diritto. Per questo motivo, come sapete, sulla base di una raccomandazione della commissione parlamentare per gli affari giuridici, ho chiesto al servizio giuridico del Parlamento di preparare un ricorso alla Corte di giustizia in modo da assicurare che la legislazione in vigore venga applicata. Noi non intendiamo venir meno al nostro ruolo istituzionale in difesa dei principi fondamentali sui quali si fonda l’Unione europea”.

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Sassoli ha proseguito il suo discorso chiedendo un maggiore sostegno per i Paesi in via di sviluppo nella lotta contro la pandemia Covid-19: “Possiamo essere orgogliosi del lavoro svolto per far fronte alla pandemia. Sul versante sanitario siamo ormai il continente più avanzato nella campagna di vaccinazione, con oltre il 75% degli adulti vaccinati. Sappiamo però che vi è una importante disparità tra gli Stati membri dietro questa cifra. Una disparità che rischia di minare la ripresa e il buon funzionamento del nostro mercato interno e sulla quale dobbiamo quindi ancora agire. E se guardiamo al mondo, questa disparità diventa immensa. Sappiamo bene che non saremo fuori dalla pandemia finché la vaccinazione non sarà accessibile a tutti i Paesi del mondo, soprattutto ai più poveri. Solo il 4% dei cittadini africani è vaccinato e Covax ha ricevuto soltanto 85 milioni di dosi, malgrado le promesse dell’Unione europea e degli Stati Uniti di fornirne oltre un miliardo. Dobbiamo oggi impegnarci a mantenere quella promessa, a condividere dosi di vaccino attraverso Covax o usando il meccanismo di protezione civile dell’Unione europea, perché sappiamo che nessuno sarà al sicuro se non lo saranno tutti”.

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Sassoli ha poi rivolto la sua attenzione alla COP26 che si terrà prossimamente a Glasgow: “Fra alcuni giorni comincerà a Glasgow la COP26. Il Parlamento si aspetta che in questa occasione l’Unione europea confermi la sua leadership e lavori per portare tutti i partner globali a definire obiettivi precisi e stringenti, se necessario al rialzo, per restare al passo con l’accordo di Parigi. Sappiamo bene che se saremo i migliori da soli, non riusciremo mai a produrre il cambiamento necessario ad invertire la rotta del cambiamento climatico. Solo insieme potremo farlo e spetta all’Unione europea guidare questa grande trasformazione epocale. Questo vuol dire anche dare piena coerenza alle nostre parole e alle nostre promesse, in particolare garantendo ai Paesi in via di sviluppo il sostegno necessario di 100Md $ per poter essere al centro di questa trasformazione”.

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Infine, il Presidente ha sottolineato la necessità di includere la transizione verde nella riforma della struttura della governance economica dell’UE: “Desidero salutare la comunicazione della Commissione sul futuro della governance economica dopo la pandemia di Covid-19. Credo che sia giusto avviare insieme un dibattito intorno alle questioni che questo documento individua. In particolare, dovremmo ragionare in parallelo su una migliore considerazione della sostenibilità della spesa pubblica e su una valorizzazione degli investimenti a favore della transizione ecologica (investimenti «verdi») in modo da consentire agli Stati membri di poter effettuare le spese necessarie al Patto verde e alla transizione ecologica”.

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