Dati Invalsi 2024, Valditara: “Potenziare le discipline di base”.

“I risultati dei test Invalsi di quest’anno mostrano un importante miglioramento sin dalla scuola primaria dei rendimenti dei nostri studenti. Si riduce il divario Nord-Sud e diminuisce la percentuale della dispersione scolastica, sia implicita che esplicita, tema particolarmente delicato che ci ha visto sempre in fondo alle classifiche internazionali”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, intervenendo alla presentazione del Rapporto nazionale “Le prove Invalsi 2024”. 

“Dai risultati si evince da un lato un aumento nel Mezzogiorno di studenti con performance buone o eccellenti, dall’altro un peggioramento della conoscenza dell’italiano nelle scuole del Centro-Nord e in particolare nelle periferie. Questi dati confermano che la strada che abbiamo imboccato è quella giusta: varare Agenda Nord, per recuperare i gap riscontrati insistendo sulle discipline in cui gli studenti sono più fragili, riformare l’istruzione tecnico-professionale, prevedendo non solo più competenze tecniche ma anche il potenziamento dello studio dell’italiano, oltre che di matematica e inglese. Per il prossimo futuro, puntiamo a investire ulteriori risorse su Agenda Sud e a estendere alle secondarie di I grado la presenza dei docenti tutor per favorire, anche attraverso una didattica innovativa, la personalizzazione dell’apprendimento. Cruciale è e sarà il ruolo dei nostri insegnanti, fondamentali per riaccendere l’entusiasmo, per alimentare quella comunità educante che deve essere la scuola” ha concluso il Ministro.  

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Per la vicepresidente della Camera dei Deputati, Anna Ascani le dichiarazioni del ministro, però, sono più ascrivibili a quelle di un “picconatore con missione di distruggere”.

“A prenderli singolarmente, gli interventi di Valditara sulla scuola lasciano sgomenti: – ha dichiarato in una nota l’esponente del PD -: un misto di esaltazione nostalgica del passato, di autoritarismo confuso con autorevolezza, di riesumazione di un sistema punitivo, di ubriacatura ideologica contro gli stranieri. Ma è solo osservando il quadro che insieme compongono che ci si accorge di quanto siano devastanti. Si ricava infatti una riforma complessiva del sistema di istruzione che ha una sola missione: distruggere la scuola pubblica. Proprio oggi l’Invalsi certifica quanto il Paese abbia bisogno di una scuola pubblica di qualità, per colmare i divari ancora presenti e forti nei territori. Di un sistema che garantisca diritti universali a tutte e tutti: fare più e fare meglio, non buttare giù l’edificio. Ma al ministro picconatore non interessa: priorità sono i voti in condotta e i giudizi alla primaria, che ha tentato di far passare con un blitz – fallito – a scuole chiuse. O, ancora, il bando dei cellulari dalle scuole e il commissariamento di un ente come l’INDIRE, che nel frattempo lo stesso governo ha investito di nuovi delicati compiti, come la formazione per il sostegno. Senza contare gli effetti che la cosiddetta autonomia differenziata, bandierina di Salvini, avrà sulle disuguaglianze già presenti. Con questa strategia, il ministro sarà sicuramente ricordato per avere fatto a pezzi una delle fondamentali istituzioni democratiche del Paese”.

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