Data center e sostenibilità delle risorse idriche. Luena: “Mancano dati sui consumi”.

L’articolo 12 (allegato VII) della direttiva sull’efficienza energetica stabilisce l’obbligo per gli Stati membri di richiedere ai data center di pubblicare informazioni sulle loro prestazioni energetiche e sulla sostenibilità, compreso il consumo di acqua, e incarica la Commissione di istituire una banca dati a livello dell’Unione contenente tali informazioni.

“Il database – spiega l’eurodeputato César Luena del gruppo dS&D – è pronto e i parametri energetici sono definiti, ma non c’è una sezione dettagliata sul consumo di acqua. Uno studio recente (2023) ha stimato che i data center utilizzati per l’IA potrebbero rappresentare fino a 6600 milioni di metri cubi di consumo di acqua nel 2027″.

Da qui la richiesta alla Commissione europea per conscere le misure in essere per affrontare il tema del consumo di risorse idriche da parte dei data center e conoscere le modalità attraverso le quali la Commissione può obbligare i proprietari e i gestori dei centri elaborazione dati a ridurre il consumo di acqua.

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Per conto della Commissione europea, la commissaria Jessica Roswall ha dichiarato che “la Strategia per la resilienza idrica sarà un’opportunità per promuovere l’efficienza idrica in tutti i settori, incluso il settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione”. Ancora, l’esponente della Commissione von der Leyen, ha aggiunto che “la direttiva sull’efficienza energetica riformulata contribuisce a risparmiare acqua promuovendo la sostenibilità nei grandi data center, guidando miglioramenti nell’efficienza energetica e nel recupero del calore di scarto riducendo così le esigenze di raffreddamento”.

Direttiva, nel dettaglio, che ha stabilito la creazione di uno schema di rendicontazione europeo per i data center, che include la rendicontazione sul consumo annuale di acqua e la presentazione dell’efficacia dell’uso dell’acqua (WUE) dei data center in tutta Europa.

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“In conformità con la direttiva, la Commissione sta lavorando per preparare una proposta per uno schema di classificazione e standard minimi di prestazione per i data center che prenderà in considerazione l’impronta idrica dei data center. Il consumo di acqua dei centri dati e di altre attività economiche non dovrebbe portare a un deterioramento dei corpi idrici in linea con l’articolo 4 della direttiva quadro sulle acque. Gli Stati membri – conclude – devono garantire i controlli sull’estrazione di acque dolci superficiali e sotterranee e aggiornare regolarmente i controlli, ove necessario, per evitare il deterioramento dello stato dei corpi idrici” o impedire a questi di raggiungere un buono stato delle acque. Questi controlli incentivano un consumo più efficiente”.

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