Dalle piante officinali sarde la cura per la sindrome della ‘Bocca secca’.
Le erbe medicinali tipiche dell’Isola, se ben dosate, possono aiutare nella cura della xerostomia o sindrome della “Bocca secca”, patologia spesso associata all’ipofunzione delle ghiandole salivari con ridotta produzione del flusso salivare o ad alterazioni qualitative della composizione salivare. Ne è convinta l’unità operativa di Odontoiatria dell’Aou di Sassari, diretta da Egle Milia: “È una malattia che colpisce una fascia ampia di popolazione – spiega la direttrice –, che include soggetti di tutte le età. Le cause infatti, sono la respirazione orale, l’ansietà, le disfunzioni neurologiche, la disidratazione anche influenzata dall’uso protratto di respiratori”. A queste si aggiungono, ancora, le malattie reumatiche, il diabete, alcune malattie virali, la radio e chemioterapia, oltre a 500 farmaci utilizzati per scopi terapeutici, per la cura della depressione, l’ipertensione arteriosa, l’epilessia e i chemioterapici, che possono determinare secchezza orale.
Sindrome della “Bocca secca” che tra le complicanze annoverà infezioni, afte ricorrenti, bruciore, e anche difficoltà nella masticazione e disturbi del sonno, che tendono a ridurre la qualità della vita di chi ne soffre.
“Le erbe medicinali – ha aggiunto Milia –, fonte di agenti nutraceutici e farmaceutici, destano grande interesse nella comunità scientifica quali fito-complessi utili nella prevenzione e cura di molte malattie, tra le quali proprio la xerostomia. Le piante appartenenti a ricche biodiversità sono particolarmente attraenti per le alte concentrazioni di biomolecole acquisite nell’ambito dell’evoluzione genetica”.
Il ruolo della saliva, evidenziano gli specialisti dell’Odontoiatria dell’Aou Sassari, è importante perché ha il compito di lubrificare le mucose del cavo orale e dare protezione alle superfici molli e ai denti, con sostanze protettive e mineralizzanti. La lubrificazione delle mucose le rende elastiche e trofiche mentre la sua carenza rende la mucosa sottile ed esposta ai traumi, così come nei denti l’iposalivazione può favorire l’insorgenza di carie.
Ma non solo. La direttrice dell’Odontoiatria ricorda inoltre che “la saliva aiuta a mantenere un armonico benessere nel biofilm orale mentre la sua riduzione squilibra il biofilm a favore di specie batteriche portatrici di malattia e anche infezioni fungine”.
Da qui il ricorrere di afte, gengiviti e anche la comparsa di Candidosi, patologie che diventano frequenti nei pazienti portatori di xerostomia.