Da padre, da figlio, da politico santo.

Nell’epoca dei social, il premettere di parlare da genitore rappresenta la formula di rito con cui un politico preannuncia cavolate che il suo ruolo, il buongusto o il mero rispetto per l’intelligenza dell’interlocutore, non gli consentirebbero di dire.

Ai numerosi casi di questo tipo si è aggiunto ieri il deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci che, commentando su facebook l’arresto dell’uomo accusato dell’atroce delitto di Tortolì, ha affermato: “se fosse possibile mi offrirei volontario per ucciderlo con le mie mani e solo dopo avergli inferto sofferenze atroci. BASTARDO!”.  Il tutto, ha premesso il parlamentare, detto da “padre e cittadino”.

Immagine tratta dalla Pagina Facebook dell’Onorevole Ugo Cappellacci

Curiosamente, cotanta espressione di garantismo liberale giunge dall’omonimo dell’Ugo Cappellacci che ai microfoni di Radio Radicale, ospite di una rubrica intitolata “Lo Stato del Diritto”, ha raccontato i risvolti mediatici del caso giudiziario che lo ha visto coinvolto.   

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A poche ore dalla sua pubblicazione, prevedibile quanto prevista è arrivata la cancellazione del post dell’indignato padre e cittadino. Quale parziale rettifica troviamo un intervento in cui, tra le varie supercazzole, si stigmatizzano i critici per la loro incapacità di cogliere “lo sfogo, la provocazione ed il senso metaforico” delle paterne affermazioni.

Nessuno, quindi, pensi si sia trattato di una conversione alla giustizia biblica (Cappellacci è un fervente cristiano) o del punto decisivo di una gara di rutti da tzilleri aperto clandestinamente in zona arancione.

Ugo cappellacci, Deputato della Repubblica, ci fa sapere di essere “saldamente ancorato al principio della legalità”. Beccaria, per ora, può dormire sonni tranquilli.

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