Da antico ospedale a centro culturale, si aprono le porte della Biblioteca Universitaria di Sassari.

Con la Biblioteca Universitaria di Sassari prosegue il viaggio attraverso le meraviglie delle Biblioteche d’Italia, che ogni settimana conduce i visitatori in un percorso virtuale alla scoperta delle 46 biblioteche dello Stato, grazie ad una serie di reportage promossi sui canali social dal Ministero della Cultura.

Con un patrimonio di oltre 300.000 volumi – tra manoscritti, incunaboli, cinquecentine, riviste, atlanti e carte geografiche – la Biblioteca rappresenta la memoria storica di Sassari e un pezzo importante della storia sarda. In realtà, avventurarsi nel dedalo di locali del complesso monumentale che dal 2014 ospita la Biblioteca universitaria turritana è molto più di un semplice viaggio culturale tra libri e scaffali.

LEGGI ANCHE:  Cultura: al via la sesta edizione di 18app. 500 euro per i nati nel 2003.

Il recente restauro e la riqualificazione del vecchio ospedale Santissima Annunziata, mastodontica opera realizzata tra il 1843 e il 1849, ha infatti donato alla città un centro di aggregazione dove antico e moderno, sacro e profano, avvolgono il visitatore e lo immergono in un’atmosfera unica.  “Dove prima si accoglievano dolore e sofferenza, ora c’è studio e riflessione: il Ministero ha progettato un ottimo restauro con l’obiettivo di conservare la memoria dell’ospedale civile – spiega nel video Maria Rosaria Viviana Tarasconi, la direttrice della Biblioteca intervistata poco prima di congedarsi dall’incarico a cui è subentrato il nuovo direttore Giovanni Fiori, e aggiunge – all’indomani del mio insediamento, ho voluto che questa Biblioteca non fosse soltanto un luogo di consultazione, ma di promozione della cultura, grazie anche alle numerose presentazioni di libri e concerti organizzati negli ultimi anni”.

LEGGI ANCHE:  Pompei: riaffiora l'antica mensa.

Tra le opere più importanti da segnalare: il Condaghe di San Pietro di Silki, una raccolta di registri e documenti amministrativi, che rappresenta uno delle più antiche testimonianze delle lingue romanze, e una pregiata carta nautica pergamenacea del XVI secolo, che illustra il bacino del Mediterraneo con mostri marini e simboli delle città. Da sottolineare, infine, due opere autografe della scrittrice nuorese Grazia Deledda, premio Nobel per la Letteratura. Si tratta del romanzo ‘L’Edera’ – manoscritto donato dalla stessa scrittrice alla Biblioteca nel 1914 – e della novella ‘Il ritorno del figlio’, entrambi integri e in buono stato di conservazione.

foto Ministero della Cultura