Crisi Ucraina: le prime indicazioni per Aziende Sanitarie Locali.
Il Ministero della Salute, in relazione alla crisi in corso in Ucraina e in previsione dei conseguenti fenomeni migratori verso il nostro Paese, ha inviato le nuove disposizioni operative alle Aziende Sanitarie Locali, ai fini della individuazione e della predisposizione di risorse necessarie all’esecuzione di test diagnostici per il Covid-19 e per le altre vaccinazioni di routine.
Le ASL dovranno, inoltre, assicurare le necessarie attività di sorveglianza, prevenzione e profilassi vaccinale anche in relazione alle altre malattie infettive.
Per i cittadini che provengono dall’Ucraina, indipendentemente dalla cittadinanza, privi di digital Passenger Locator Form (PLF, in forma digitale o cartacea) o di certificazione verde Covid-19 ai sensi dell’Ordinanza del Ministro della Salute del 22.02.22, le ASL territorialmente competenti provvederanno all’esecuzione dei test diagnostici nelle 48 ore dall’ingresso, laddove non avvenuta al momento dell’entrata nei confini Nazionali.
Tutti coloro che verranno individuati come casi o contatti di caso (esempio allo screening nei Punti di accoglienza) andranno gestiti secondo la normativa vigente adottando le misure di profilassi e tracciamento più idonee.
Sulla base dei dati disponibili al momento della stesura del documento, la copertura vaccinale per COVID-19 in Ucraina si aggira intorno al 35% della popolazione, rappresentando una fra le percentuali più basse in Europa. I vaccini autorizzati in Ucraina corrispondono, per la maggior parte, a quelli autorizzati dall’EMA o equivalenti (Comirnaty, COVID-19 Vaccine Janssen, Covishield, Spikevax, Vaxzevria), a cui si aggiunge il vaccino Coronavac (Sinovac).
Nell’ambito della presa in carico sanitaria, le ASL dovranno somministrare la vaccinazione anti Covid-19, in accordo con le indicazioni del Piano nazionale di vaccinazione anti-Covid-19, a tutti soggetti a partire dai 5 anni di età che dichiarano di non essere vaccinati o non sono in possesso di documentazione attestante la vaccinazione, comprensiva della dose di richiamo (booster) per i soggetti a partire dai 12 anni di età.
Per quanto riguarda le vaccinazioni di routine, in riferimento all’Ucraina, il Ministero ha inoltre segnalato criticità dovute alle basse coperture vaccinali (https://immunizationdata.who.int/pages/profiles/ukr.html) e al recente verificarsi di focolai epidemici, come l’epidemia di morbillo nel 2019 e il focolaio di polio iniziato nel 2021 e tutt’ora in corso nel Paese. Situazione che affonda le radici in anni di difficoltà organizzative e di
approvvigionamento di vaccini, oltre che in una lunga storia di esitazione vaccinale nel Paese, ampiamente diffusa sia nella popolazione generale che fra gli operatori sanitari.
Per le vaccinazioni di routine, il calendario vaccinale Ucraino prevede, ricordano dal Ministero della Salute, le vaccinazioni per l’Epatite B, TBC, Difterite, Tetano, Pertosse, Polio, Haemophilus influenzae b, Morbillo, Parotite e Rosolia.
Per i minori non vaccinati, con documentazione insufficiente e stato vaccinale incerto è raccomandata l’offerta delle vaccinazioni previste, in rapporto all’età, secondo il calendario del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale. Per i soggetto regolarmente vaccinati nel Paese di origine e con stato vaccinale adeguatamente documentato si raccomanda, invece, l’offerta delle vaccinazioni previste, in rapporto all’età, secondo il calendario del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, per l’eventuale completamento del ciclo vaccinale primario o i successivi richiami.
Per gli adulti non vaccinati o con stato vaccinale incerto, sono raccomandate le vaccinazioni per la Difterite, Tetano, Pertosse, Polio, Morbillo, Parotite, Rosolia (eccetto donne in gravidanza), Varicella ed Epatite B (HBV).