Crisi nelle campagne, Coldiretti: “Assenza di programmazione, via alla class action”.
Sono arrivati da tutta la Sardegna gli agricoltori che ieri hanno partecipato all’assemblea della Coldiretti Sardegna alla Fiera di Cagliari, indetta per fare il punto sulla crisi dei settori ortofrutta, vitivinicolo, apistico, olivicolo e cerealicolo. Settori – decisamente identitari, come è giusto ricordare al sempre più sgangherato Partito Sardo d’Azione – che concorrono alla produzione lorda vendibile della Sardegna per quasi 1 miliardo del miliardo e mezzo complessivamente prodotto in Sardegna.
Attraverso i legali di Coldiretti Sardegna (Mauro Barberio e Fabio Ciulli) è stata annunciata, nel corso dell’assemblea, una class action per il mancato pagamento della siccità del 2017. Nei prossimi giorni in accordo con Coldiretti Sardegna sarà presentata. . “Da oltre 20 anni assistiamo inermi all’abbandono progressivo della programmazione politica strategica di diversi settori dell’agricoltura sarda – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. È uno stillicidio continuo, causato soprattutto dall’assenza di visione d’insieme, dalla mancata conoscenza dei numeri, dall’impossibilità di avere una cabina di regia che si occupi della programmazione di lungo termine. Si tratta di molte migliaia di aziende che a loro volta continuano a dare regolarmente altrettanti migliaia di posti di lavoro ad operai e maestranze agricole. Si tratta di settori da sempre presenti nel panorama dell’agricoltura sarda su cui sono mancati investimenti dedicati”.
“Tutti questi settori del comparto agricolo, che da anni pagano l’assenza di politiche agricole dedicate e attendono anni per il riconoscimento dei ristori dovuti alle calamità naturali – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – stanno affrontando da soli il periodo più duro dal secondo dopo guerra: il Covid, gli effetti collaterali della guerra in Ucraina, le bolle speculative sempre più diffuse, regolamenti sull’utilizzo di fitofarmaci sempre più stringenti per le aziende europee rispetto al resto del mondo autorizzato a produrre ed esportare nei nostri Paesi con qualsiasi principio attivo; costo del gasolio alle stelle, costo dell’Urea triplicato, costo delle materie prime raddoppiato e con lo spettro dell’impossibilità di quantificare i costi attuali e futuri dell’energia elettrica pongono il mondo imprenditoriale sardo di fronte alla scelta di continuare o mollare tutto”.
Era presente anche l’Anbi Sardegna e i sette Consorzi di Bonifica che hanno ancora una volta sottolineato le difficoltà che stanno vivendo per il mancato arrivo dei contributi regionali e per il caro energia che gli stanno costringendo ad interrompere le attività.
Tra le richieste l’erogazione degli indennizzi per i danni causati dalla siccità del 2017, per la quale risultano liquidate, allo stato attuale, soltanto 5440 pratiche su 22603. “È la sconfitta peggiore della società di fronte ad una burocrazia inutile, sorda e cieca – si legge nella nota di Coldiretti – di fronte ai problemi delle imprese, soprattutto in momenti di difficoltà come questo dove tutti i denari dovrebbero arrivare per tempo alle aziende agricole per poter superare il momento critico”.
“Come promesso dal Presidente della Giunta regionale – proseguono – attendiamo al più presto lo stanziamento nell’OMNIBUS 2 dei 20 milioni per il sostegno di tutti quei settori agricoli non rientrati nel provvedimento della finanziaria 2022 con l’impegno ad un immediato pagamento da parte degli Enti agricoli”.
Campa cavallo! Con i tempi dell’attuale Giunta e Consiglio regionale che, tra incapacità, rimpasti, dipartite di consiglieri di spicco ed elezioni nazionali, ha praticamente abdicato al proprio ruolo legislativo e politico.