Crisi in Ucraina, il punto del Ministero degli Esteri cinese: “Comprendiamo le legittime preoccupazioni della Russia in materia di sicurezza”.

Ieri, si è tenuta la conferenza stampa del Dipartimento dell’informazione del Ministero degli esteri cinese. Tra i temi toccati dal vicedirettore Wang Wenbin, la recente crisi in Ucraina. “La sovranità e l’integrità territoriale di tutti i Paesi dovrebbe essere rispettata. Questo è un principio che la Cina sostiene. Allo stesso tempo, riconosciamo le particolari complessità storiche sulla questione ucraina e comprendiamo le legittime preoccupazioni della Russia in materia di sicurezza. La Cina chiede di abbandonare la mentalità della Guerra Fredda e realizzare un meccanismo di sicurezza europeo forgiato sull’equilibrio, sostenibilità ed efficacia”.

Equilibrio difficile da raggiungere, alla luce delle recenti sanzioni adottate per la Russia da parte del Consiglio dell’UE: “La Cina non è d’accordo a risolvere i problemi con le sanzioni, ancor meno le sanzioni unilaterali prive della base del diritto internazionale. La realtà ha dimostrato da tempo che le sanzioni non solo non riescono a risolvere i problemi, ma ne creeranno di nuovi”. “Chiediamo – prosegue – che la parte statunitense, nella gestione della questione ucraina e delle relazioni con la Russia, non danneggi i legittimi diritti e interessi della Cina e delle altre parti interessate”.

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Wembin ha poi espresso il parere della Cina sulla vittoria referendaria di Lukashenko. Esito considerato come una vera e propria farsa da parte delle istituzioni UE: “Il referendum sugli emendamenti alla Costituzione della Bielorussia si è svolto con successo. La Cina rispetta e sostiene fermamente il popolo bielorusso”.

Il vicedirettore del Dipartimento si è poi scagliato contro la presunta manipolazione delle informazioni da parte degli USA: “Rifiutiamo fermamente la disinformazione inventata dagli Stati Uniti per diffamare la Cina. Ho notato che Thomas L. Friedman, un esperto americano di affari internazionali, e Tulsi Gabbard, un ex membro della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, hanno criticato gli Stati Uniti per il ruolo che svolgono nella crisi ucraina. Gli Stati Uniti dovrebbero fare un po’ di autocritica. Il consigliere di Stato e ministro degli Esteri Wang Yi ha parlato al telefono con ministri degli Esteri e dignitari di diversi Paesi per affermare la posizione della Cina sulla questione ucraina, sottolineando che la mentalità della guerra fredda dovrebbe essere completamente abbandonata e le legittime preoccupazioni di sicurezza di tutti i Paesi dovrebbero essere rispettate. La priorità assoluta ora è che tutte le parti esercitino la necessaria moderazione per evitare che la situazione sul campo in Ucraina si deteriori o addirittura sfugga al controllo. La sicurezza della vita e della proprietà dei civili dovrebbe essere efficacemente garantita e, in particolare, dovrebbero essere prevenute crisi umanitarie su larga scala. La Cina sostiene e incoraggia tutti gli sforzi diplomatici favorevoli alla soluzione pacifica della crisi ucraina. L’Ucraina dovrebbe fungere da ponte tra Oriente e Occidente, non una frontiera nello scontro tra grandi potenze”.

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Sul parallelismo crisi ucraina e Taiwan, Wenbin ha poi dichiarato il proprio dissenso verso le dichiarazioni rilasciate dall’ex primo ministro giapponese Shinzo Abe sulla condivisione nucleare con gli Stati Uniti che violerebbero apertamente gli obblighi di una parte del Trattato di non proliferazione nucleare: “Alcuni politici giapponesi hanno fatto osservazioni irresponsabili sugli affari interni della Cina. La Cina è fermamente contraria a questo programma. Il Giappone – ricorda l’esponente cinese – ha commesso innumerevoli crimini durante la sua aggressione contro la Cina e il dominio coloniale a Taiwan, e quindi ha gravi responsabilità storiche nei confronti del popolo cinese. Durante la seconda guerra mondiale, il Giappone fu sconfitto e Taiwan tornò in madrepatria. Ma alcune forze in Giappone bramano ancora Taiwan. L’isola è un affare interno della Cina e non ha nulla a che fare con il Giappone. Esortiamo fortemente la parte giapponese a fare una profonda riflessione sulla storia, a rispettare seriamente i principi sanciti nei quattro documenti politici tra Cina e Giappone e ai suoi impegni presi finora, ad agire con prudenza sulla questione taiwanese e a smettere con le provocazioni”.

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La Cina, come confermato in chiusura di conferenza stampa da Wembin, continuerà a condurre con la Russia “una normale cooperazione commerciale nello spirito del rispetto reciproco, dell’uguaglianza e del reciproco vantaggio”.

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