Covid-19, João Ferreira: “Lo Stato di Israele nega ai palestinesi dei territori occupati l’accesso ai vaccini”.
“Sono preoccupanti le notizie secondo cui lo Stato di Israele sta negando a circa cinque milioni di palestinesi nei territori occupati l’accesso ai vaccini contro il Covid-19”. Questa, in sintesi, la denuncia dell’eurodeputato portoghese João Ferreira (gruppo della Sinistra al Parlamento europeo), indirizzata recentemente all’attenzione della Commissione europea.
Una questione particolarmente delicata, date le parti in causa, sulla quale ieri è intervenuto l’Alto rappresentante dell’UE, Josep Borrell: “L’UE incoraggia Israele a rispettare le esigenze dei palestinesi nelle zone occupate, compresa la disponibilità dei vaccini Covid-19. Nella sua comunicazione Un fronte unito per sconfiggere il Covid-19, la Commissione europea ha evidenziato il suo pieno coinvolgimento nella risposta multilaterale alla pandemia, sottolineando la necessità di garantire ampio accesso internazionale ai vaccini”.
“L’UE e i suoi Stati membri – prosegue Borrell – sono uno dei più grandi donatori alla struttura COVAX attraverso la quale il territorio palestinese occupato riceverà vaccini per coprire fino al 20% della sua popolazione. I primi lotti dei vaccini COVAX sono stati consegnati all’Autorità Palestinese nel marzo 2021, con ulteriori dosi consegnate in aprile 2021 e maggio 2021, per un totale di circa 308400 dosi (168000 AstraZeneca e 140400 Pfizer/BioNTech). I restanti lotti COVAX dovrebbero essere consegnati per tutto il 2021. Inoltre, l’UE ha promesso fino a 20 milioni di euro per aiutare l’Autorità Palestinese ad acquistare vaccini e attrezzature”.
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