Covid-19 e settore vitivinicolo, Da Re: “Forte calo dell’export”
Che vendemmia sarà quella del 2020, alla luce delle difficoltà prodotte dall’emergenza sanitaria nel settore vitivinicolo? In una recente interrogazione l’eurodeputato del gruppo Identità e Democrazia, Gianantonio Da Re, ha sollevato la questione all’attenzione della Commissione von der Leyen.
Per l’esponente di ID: “L’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del virus Covid-19, con l’inevitabile chiusura di bar, enoteche, agriturismi e ristoranti, il blocco dell’enoturismo e il forte calo dell’export, potrebbe portare ad un taglio del 50% del valore delle vendite di vino in Europa. Un andamento che penalizza soprattutto il settore vitivinicolo italiano, principale produttore mondiale di vino, che occupa circa 1,3 milioni di persone per un giro d’affari di 11 miliardi. La sola Regione Veneto, prima regione esportatrice d’Italia, stima un calo di fatturato di circa il 30%, con una grave perdita economica destinata ad aggravarsi nei prossimi mesi”.
“Quali strumenti finanziari intende adottare la Commissione per supportare le aziende del settore vitivinicolo, in particolare a sostegno delle filiere più corte? Quali misure intende adottare al fine di mitigare le ripercussioni negative sulle produzioni locali e, in particolare, sui vini DOP e IGP?”.
Per la Commissione europea è intervento Janusz Wojciechowski, Commissario all’Agricoltura: “La Commissione ha adottato e preparato numerose misure a sostegno del settore agroalimentare colpito dalla pandemia di Covid-19. Fra tali misure rientra un regolamento adottato il 16 aprile 2020 mirante ad attenuare le difficoltà eccezionali di ordine amministrativo relative alla pianificazione e all’esecuzione di taluni controlli amministrativi e in loco applicabili nel settore della politica agricola comune al fine di tener conto delle restrizioni derivanti dalle iniziative di lotta alla pandemia di coronavirus”.
“Il 30 aprile e il 4 maggio 2020 la Commissione ha inoltre adottato un altro pacchetto di misure che concedono flessibilità, tra l’altro, nell’attuare i programmi di sostegno al settore vitivinicolo (programmi nazionali di sostegno) compresa l’ammissibilità temporanea della distillazione di vino e dell’aiuto all’ammasso di vino in caso di crisi. Tra le altre misure figurano l’aumento della percentuale del contributo dell’Unione, diverse misure dei programmi nazionali di sostegno, il prolungamento del periodo della vendemmia verde, consentito solo per una parte dell’azienda, e un anno supplementare per usufruire delle autorizzazioni per gli impianti viticoli. Tutte queste misure offrono agli operatori, compresi i produttori di vini a denominazione di origine protetta (DOP) indicazione geografica protetta (IGP) un margine di manovra per adattarsi a questa situazione di emergenza”.
“Per quanto riguarda le misure di lotta alle frodi nel settore vitivinicolo – ha concluso il Commissario europeo – il capo VII del regolamento delegato (UE) 2018/2733 stabilisce norme in materia di controlli, autorità competenti, assistenza reciproca e sanzioni. In particolare, la Commissione ha finanziato la creazione di una banca dati analitica di dati isotopici per aiutare gli Stati membri a verificare l’autenticità e la qualità dei vini, compresi i vini DOP e IGP”.