Covid-19 e mobilità europea, Sassoli ai governi: “Regole comuni tra gli Stati UE”.

La nuova recrudescenza del Covid-19, rilevata nel mese di agosto, sta nuovamente riportando a galla la frammentarietà all’interno dell’Unione europea, con il conseguente detrimento della coesione tra Stati membri. Una dinamica censurata dal Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, per il quale nell’UE “C’è troppa confusione”.

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“Ogni Stato membro fa da sé – ha aggiunto il Presidente Sassoli – I cittadini e le imprese invece si aspettano modalità di intervento comuni su come definire le zone a rischio e le regole di comportamento. La situazione è seria e solo un’opera di coordinamento da parte della Commissione europea può consentire di uniformare le disposizioni e gli interventi, evitare discriminazioni e rispondere all’esigenza dei cittadini europei di avere un quadro di riferimento ben definito”.

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Solo attraverso l’unità e il coordinamento tra Stati si potranno evitare spiacevoli discriminazioni tra cittadini europei: “Dobbiamo evitare il caos e per farlo è urgente che i governi nazionali, titolari della politica sanitaria, chiedano alla Commissione europea di svolgere un ruolo attivo di coordinamento. Sono sorpreso che questo non sia già avvenuto e per questo rivolgo un invito ai governi dei nostri Stati membri perché chiedano alla Commissione europea di svolgere un’attività di coordinamento per definire regole comuni. I cittadini se lo aspettano. Siamo ancora dentro l’emergenza e solo regole europee possono consentire risposte efficaci di contrasto alla ripresa della diffusione del Covid-19”, ha concluso David Sassoli.

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