Contraffazione e pirateria. il 23% dei giovani alimenta l’illegalità.

Il 6% dei cittadini italiani ha utilizzato o riprodotto in streaming contenuti provenienti da fonti online illegali per guardare eventi sportivi. Tale comportamento è adottato dal 23% dei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni.
In tutta l’UE, ancora, gli articoli sportivi contraffatti costano ai produttori 850 milioni di EURO all’anno, pari all’11% di mancate vendite e circa il 10% dei giovani italiani di età compresa tra i 15 e i 24 anni ha acquistato online consapevolmente articoli sportivi contraffatti.

Con l’avvio di eventi sportivi a livello mondiale, l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) inaugura la campagna «Play Fair» (Io gioco secondo le regole), che esorta i tifosi a guardare le trasmissioni ufficiali e ad acquistare merchandising autorizzato.

Ma mentre gli europei sono pronti a sintonizzarsi sulle trasmissioni dei più grandi eventi sportivi, milioni di loro potrebbero farlo illegalmente. Secondo uno studio dell’EUIPO sulla percezione, la consapevolezza e il comportamento dei cittadini dell’UE, il 12 % di questi ha utilizzato o riprodotto in streaming contenuti provenienti da fonti illegali per guardare eventi sportivi. Per quanto riguarda i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni, più di un quarto (27 %) ammette di utilizzare canali online illegali per guardare eventi sportivi.

“Mentre quest’estate vivremo le emozioni delle competizioni, sarà fondamentale giocare secondo le regole, sia per i giocatori sul campo sia per gli spettatori a casa – ha dichiarato il Direttore esecutivo dell’EUIPO, João Negrão -. I diritti di proprietà intellettuale alla base di questi eventi proteggono e rafforzano le nostre esperienze da tifosi, sostengono i nostri atleti e ispirano i futuri campioni d’Europa e del mondo. Guardando le trasmissioni ufficiali e acquistando i prodotti sotto licenza, garantiamo che i nostri amati sport continuino a prosperare per le generazioni future”.

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L’EUIPO, in particoalre, ha stimato che la pirateria in tutti i media genera ogni anno 1 miliardo di euro di introiti illeciti.

“Se i tifosi guardano gli eventi sportivi in diretta attraverso lo streaming illegale, viene messo a repentaglio l’intero modello di finanziamento solidale del movimento olimpico – spiega Emma Terho, presidente della Commissione atleti del Comitato Olimpico Internazionale -. I diritti dei media perderebbero valore e i relativi titolari cesserebbero di acquisirli, con enormi ripercussioni sul modello di finanziamento solidale dell’intero movimento olimpico”.

Oltre alle trasmissioni sportive, secondo l’EUIPO, il settore degli articoli sportivi dell’UE risente di mancate vendite per un valore pari a 850 milioni di EUR all’anno. Questa cifra non include l’abbigliamento sportivo come maglie da calcio e calzature sportive false, che rappresentano una parte significativa del totale stimato di 12 miliardi di euro di abbigliamento contraffatto in Europa all’anno.

Lo studio dell’EUIPO sulla percezione della PI ha rivelato tendenze significative in tutta l’Unione europea relativamente alla pirateria online di eventi sportivi in diretta, in cui il 12 % della popolazione totale ha utilizzato o riprodotto in streaming contenuti provenienti da fonti online illegali per guardare eventi sportivi.

La Bulgaria è il Paese dell’UE in cui questa pratica è più diffusa – il 21 % degli intervistati ha ammesso di aver utilizzato fonti online illegali per guardare eventi sportivi – seguita da Grecia (20 %), Irlanda (19 %), Spagna (19 %) e Lussemburgo (18 %).

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Secondo lo studio, i cittadini più giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni hanno riferito di accedere illegalmente agli eventi sportivi online a un tasso pari al doppio di quello della popolazione totale. I giovani bulgari hanno maggiori probabilità di ricorrere allo streaming illegale di manifestazioni sportive con un tasso del 47 %, ben al di sopra della media UE del 27 %, seguiti da spagnoli (42 %) e greci (42 %), sloveni (39 %) e irlandesi (34 %).

Secondo lo studio dell’EUIPO sulla violazione del diritto d’autore online, lo streaming è il metodo più diffuso per accedere a contenuti televisivi illegali: il 58 % della pirateria nell’UE avviene via streaming e il 32 % tramite download.

Secondo la scheda di valutazione sui giovani e la proprietà intellettuale dell’EUIPO, in media il 10 % dei giovani dell’UE di età compresa tra i 15 e i 24 anni ammette di acquistare intenzionalmente articoli sportivi contraffatti, abitudine più comune tra i giovani greci (18 %). Al contrario, il 7 % dei giovani consumatori europei ha acquistato accidentalmente articoli contraffatti.

Secondo i calcoli dell’EUIPO, l’impatto di queste vendite di prodotti contraffatti nell’UE è sostanziale, con una perdita totale stimata di 851 milioni di EUR all’anno, pari all’11 % delle vendite totali nel settore. La Francia, l’Austria e i Paesi Bassi registrano le perdite monetarie più elevate, pari a centinaia di milioni di euro per ciascun paese. In termini di impatto proporzionale, la Romania, la Lituania e l’Ungheria ne risentono maggiormente, poiché gli articoli sportivi contraffatti rappresentano fino al 20 % del totale delle mancate vendite in ciascun paese.

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I prodotti contraffatti comportano, inoltre, gravi rischi per la salute dei consumatori e non sono conformi alle norme europee in materia di salute, sicurezza e protezione ambientale. Come indicato dallo studio dell’EUIPO e dell’OCSE sui prodotti pericolosi, gli articoli sportivi contraffatti possono deteriorarsi in momenti critici e contenere, inoltre, ingredienti tossici o pericolosi.

Attraverso l’operazione «Fake Star», un’iniziativa volta a contrastare i prodotti contraffatti che violano marchi rinomati, le autorità di polizia di tutta Europa hanno individuato e sequestrato 8 milioni di articoli di lusso e sportivi contraffatti, più della metà dei 14 milioni di articoli contraffatti sequestrati nel 2023. Gli articoli sportivi contraffatti comprendevano prodotti tessili, calzature, etichette, articoli in pelle e accessori per l’abbigliamento, tra cui calzature e abbigliamento sportivo, per un valore di vendita al dettaglio stimato di 120 milioni di EUR. L’operazione ha portato all’arresto di 264 persone implicate nelle contraffazioni.

Durante l’operazione sono stati individuati 552 611 articoli di calzature, 1 140 343 articoli di abbigliamento sportivo e 5 497 460 etichette con loghi falsi. I sequestri confermano che molti dei prodotti falsificati sono ultimati in Europa, dove i loghi contraffatti sono applicati su prodotti non etichettati. Denunciando le reti dedite alla contraffazione, l’operazione ha rivelato anche altri tipi di reati gravi, quali la criminalità organizzata, il contrabbando, la frode e il riciclaggio di denaro.