Continuità territoriale. La Giunta dell’infallibile presenta il nuovo “percorso”.

Sono due le nuove delibere presentate dal Governatore Christian Solinas e, riguardando il video dell’incontro con la direttrice territoriale di Trenitalia Francesca Caradonna, del vulcanico assessore dei Trasporti Antonio Moro, sulla nuova continuità territoriale.

Un percorso, in assenza di un serio coinvolgimento delle società di gestione degli aeroporti sardi, dell’ENAC e dei vettori sardi, unitamente alla mancanza di un monitoraggio proattivo circa l’operato dei vettori (giusto per citare solo alcuni elementi) che di nuovo ha bene poco, fermo restando le intenzioni fumose dell’Esecutivo regionale. Giunta, dopo 5 anni di nefasta e conclamata inadeguatezza, che non vuole recidere il cordone dell’autocelebrazione e della misinformazione sul tema della mobilità dei sardi.

Christian Solinas
Christian Solinas

“Andiamo a completare il percorso sugli aiuti diretti ai vettori che ci consentiranno di aprire 20 nuove linee  stabili che completino ulteriormente quel modello di aiuti sociali, spesso evocato sulle isole Baleari, che prevede una forma di contribuzione diretta ad ogni singolo passeggero, che avrà quindi la possibilità di scegliere il vettore aereo che predilige o la rotta all’interno dello spazio economico europeo – ha dichiarato stamane nel corso della conferenza stampa, Christian Solinas -. Noi, come Regione, daremo un rimborso, un contributo, un aiuto  sociale che consentirà di calmierare il prezzo di queste relazioni. Sostanzialmente la filosofia è quella di dare alla Sardegna tutti gli strumenti attualmente presenti e legittimati nell’Unione Europea. Con queste misure, che vanno dagli oneri di servizio pubblico agli aiuti diretti, ai vettori, agli aiuti sociali diretti ai cittadini, avremo in Sardegna il modello più ampio di continuità territoriale attualmente esistente.  Questo ci consentirà anche di avere dati e sperimentare e studiare questi modelli in maniera tale da delineare per il futuro un modello nuovo che tenga conto di tutte le aspirazioni e le esigenze di trasporto dei sardi, nonché del diritto all’accessibilità verso l’isola. Questo diritto garantirà al nostro sistema economico produttivo, soprattutto quello turistico, di poter programmare al meglio i propri flussi”.

Interessante notare, però, che l’attuale continuità territoriale interessa solo il 33% dei sardi, dato che oltre il 66% viaggia su linee e rotte non sostenute da risorse pubbliche, senza contare che, data la moria di compagnie aeree, si vive ormai in un sistema oligopolista con il quale la politica ha dimostrato notevole incapacità di dialogo.

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Il problema della Sardegna, di fatto, è un problema politico (quindi non trasportistico), come ci suggerisce la stessa caratura del piccolo traffico aereo sardo, pari allo 0,6% europeo e al 5% nazionale, per un totale di 9 milioni di passeggeri annui e, ancora, un problema di disponibilità di aerei. Mentre le compagnie Ryanair (la quale ha recentemente prenotato 300 aerei Boeing 737 Max-10 da 225 posti, con l’obiettivo di arrivare a 300 milioni di passeggeri nel 2030), easyJet (con un nuovo investimento di 157 Airbus 320) e WizzAir (75 aerei Airbus 321), investono aumentando la propria flotta, gli attuali vettori vincitori del bando della CT, restano indietro per numero di aerei e, nonostante abbiano vinto il bando regionale risultano applicare prezzi più elevati per i non residenti rispetto agli operatori attualmente operanti fuori da perimetro della CT.

Si spendono poi anche poche risorse per la continuità dei sardi: 50 milioni per 1,5 milioni di persone a fronte dei 215 milioni spesi dalla Spagna per le sue isole minori per 3,5 milioni di residenti.

Lo stesso nuovo corso di ITA Airways, a trazione tedesca con Lufthansa, con molta probabilità vedrà una nuova stagione di tagli al personale e rotte, con un maggiore investimento in termini di mezzi verso le rotte intercontinentali, a partire dal Sud Africa, Argentina, Cile, Messico, e fino ad arrivare al possibile taglio di rotte da e per l’Isola che produrrà ripercussioni importanti su tutto il coparto aviation locale.

Sardegna, ancora, che continua, nonostante la modifica dell’articolo 119 della Costituzione, a non vedere uno Stato nazionale interessato a rimuovere le condizioni di svantaggio per i/le cittadini/e. La stessa commissione parlamentare per il superamento della condizione di disagio legata all’insularità, ad oggi, si è limitata (e, con molta probabilità, si limiterà) a convocare le audizioni delle varie parti rappresentative delle isole, senza la produzione di un provvedimento nel merito del problema.

Si continua, inoltre, a non voler rendere il mercato realmente libero e competitivo nei cieli della Sardegna. A confermarlo sono gli slot di ITA che, non essendo disponibili per i vettori low cost, stentano a incentivare i big player dei cieli a puntare di più nell’isola, a tutto vantaggio dei/delle residenti.

Un problema che si somma alla mancanza di appeal del “prodotto Sardegna” nei cosiddetti mesi di spalla, ovvero da ottobre ad aprile. Una situazione di fatto, tutto sommato, meritata data l’atavica incapacità della classe dirigente, dell’amministrazione pubblica isolana e del sistema imprenditoriale sardo di fare rete e produrre sinergie virtuose.

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Nel frattempo, mentre Solinas e “il suo entourage” presentano le nuove delibere, l’anno prossimo, con grande probabilità, potrebbe verificarsi un -34% dei posti per viaggiare in Europa da e per la Sardegna. Ora, però, in pieno clima di “ridicola” campagna elettorale, dove non si capisce neanche chi sarà il candidato presidente per la coalizione di centrodestra, è meglio presentare le “novità”.

“ A 22 anni di distanza dall’introduzione degli oneri di Servizio Pubblico – ha aggiunto nel corso della conferenza stampa odierna l’assessore Antonio Moro – inseriamo le prime norme strutturali che possono sopperire a quelle che in questi anni hanno rappresentato le carenze e le criticità che più volte abbiamo evidenziato, cioè quella dell’assenza di collegamenti specie nella stagione invernale e con gli aiuti diretti ai vettori per l’apertura di nuove rotte stabili crediamo di poter dare risposta a questa criticità. Ringrazio inoltre anche le compagnie aeree che svolgono servizi in continuità, per l’ulteriore sforzo che hanno fatto proprio in questi giorni soprattutto sullo scalo di Cagliari, incrementando ancora il numero di voli che nella stagione invernale soltanto sul Cagliari Milano Linate ha superato dell’80 per cento in più, del numero dei voli stabilito dal bando. La combinazione di  tre strumenti ci darà sostanzialmente la più ampia offerta di aiuti attualmente presente all’interno dell’Unione Europea. Questo serve anche da un punto di vista sperimentale, per acquisire dati numerici che saranno fondamentali per l’elaborazione finale, all’esito della fase sperimentale, di un progetto di continuità territoriale sarda che tenga conto delle migliori pratiche che si saranno rivelate all’esito di questo periodo sperimentale. La delibera di oggi – prosegue Moro – traccia il percorso con il quale andare ad aprire, stimiamo, circa 20 nuove rotte, la maggior parte delle quali a carattere internazionale, che consentiranno così di sopperire a quella che è la criticità evidente durante la stagione invernale in Sardegna, quello dell’assenza di collegamenti punto a punto derivanti da un mercato che le Compagnie giudicano non idoneo a supportare nuove rotte. Fondamentale poi la terza misura che riguarda invece gli aiuti sociali, gli aiuti diretti al passeggero, l’abbattimento del costo del trasporto e l’abbattimento dei costi del trasporto aereo. Siamo la prima Regione che ha, di fatto, replicato, seppur con le diversità e gli accorgimenti necessari dalla differenza della realtà, quello che comunemente viene chiamato il modello Baleari. Crediamo oggi di aver contribuito a garantire ai sardi maggiori quote di quel diritto alla mobilità di cui la Sardegna è estremamente bisognosa”.

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Meglio ricordare alla Giunta che i vettori aerei, essendo compagnie private, vanno dove ci sono maggiori occasioni di profitto e, pertanto, il rischio che nessuno si presenti l’anno prossimo al bando della Continuità territoriale è molto alto. Inutile dire, ancora, che in 5 anni di governo non si è fatta una seria programmazione sul tema dei trasporti. Non si è stati capaci neanche di copiare un modello tanto invidiato, quello della Corsica. Infatti, se fosse stato fatto un semplice copia-incolla, in Sardegna gli attuali vettori vincitori del bando della continuità territoriale in Sardegna non avrebbero vinto, con molta probabilità…

In assenza, poi, di un vettore nazionale (la vecchia compagnia di bandiera) che senso ha auspicare l’intervento di uno Stato centrale che non fa l’unica cosa da fare, ovvero stanziare più risorse per finanziare il diritto alla mobilità dei sardi/e?

KPMG, Nomisma e altri big player, ancora, concordano che nel 2030 la Sardegna perderà ulteriore attravità per i vettori internazionali, a tutto vantaggio della Sicilia. Interessanti, ancora, per capire i paradossi degli attuali operatori vincitori del bando della CT, le discrepanze dei costi per miglio volato: 3,71 euro quello di Ryanair, poco più di 5 quello di easyJet e oltre 9 euro quello di ITA Airways. Numeri decisamente evocativi…

In un mercato aereo dove il principale big player, Ryanair – diventato negli anni un vero e proprio DMO, ovvero un sistema turistico viaggiante – lamenta di ridurre le rotte da e per la Sardegna, la politica anche in questo ultimo lustro si è dimostrata lontana dal raggiungimento del risultato, non comprendendo che ormai i passeggeri, prima ancora di scegliere la destinazione di viaggio, scelgono il vettore.

Ancora, non si è interiorizzata la potenzialità della Sardegna che, per posizione geografica, dovrebbe essere rilanciata come destinazione per il turismo intercontinentale, ovvero come isola strategica a cavallo tra il nuovo mondo e l’Asia.