Consulta giovanile: il Comune di Cagliari proroga il bando flop.

Il Comune di Cagliari sta arrancando nella ricerca di giovani e organizzazioni giovanili interessate a partecipare alla futura “Consulta giovanile?”. Sembrerebbe di sì guardando alla proroga dei termini per l’invio delle domande – precedentemente fissata al 3 aprile 2024 -. Una nuova iniziativa (si fa per dire dato che l’inserimento della Consulta giovanile nell’ultimo bando per la gestione del centro giovani risale al 2022), probabilmente, di scarso appeal non solo per l’amministrazione comunale – che per il suo funzionamento ha destinato in un apposito capitolo 4000 euro, cioè spiccioli – ma, soprattutto per i beneficiari finali di tali politiche. I giovani e le organizzazioni giovanili che, come facilmente intuibile leggendo il carteggio facilmente reperibile nell’inchiesta di Sardegnagol, non hanno alcuna intenzione di dare un contributo che non verrà mai preso seriamente in considerazione neanche nel corso del cosiddetto Zedda Ter.

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Amministrazione che ora ha prorogato il termine della scadenza per la presentazione delle domande al 10 settembre. Ampia la platea dei potenziali candidati (14-35 anni), fascia d’età, ricordiamolo, troppo ampia per l’allora minoranza in Consiglio regionale, ampiamente rappresentata oggi all’interno del Campo largo che ha sostenuto Massimo Zedda, che ha di fatto affossato – complice anche una maggioranza di centrodestra fatta di incapaci – il progetto di legge 182 per dotare la Sardegna di un nuovo quadro legislativo per le politiche dei giovani nell’Isola.

Spazio quindi, ora, alle iniziative di facciata e di scarso impatto (nonchè di budget) per “promuovere e favorire la partecipazione della comunità giovanile cittadina”. Strano, eppure da anni il caso “abbastanza discutibile nei tempi e nei modi” della gestione dei servizi per i giovani è sotto gli occhi di tutti, anche tra gli esponenti del partito Progressista di Massimo Zedda.

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Ma si sà, la politica attuale è decisamente il “porto franco” della coerenza.

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