Consiglio UE Gioventù: “Coinvolgere i giovani in un futuro sostenibile per l’Europa”.
I ministri della Gioventù hanno dichiarato oggi a Bruxelles che l’UE dovrebbe fare di più per coinvolgere i giovani nello sviluppo di politiche per un futuro sostenibile. “Non ci può essere un futuro senza i giovani – ha dichiarato Jakob Forssmed, ministro svedese degli Affari sociali e della Sanità pubblica -. Dobbiamo fare in modo che la prossima generazione svolga un ruolo significativo a ogni livello nel processo decisionale sulle questioni relative alla sostenibilità”.
Nelle conclusioni approvate dal Consiglio Istruzione, Gioventù, Cultura e Sport, i ministri dell’UE hanno sottolineato la necessità di considerare la dimensione sociale di un’Europa sostenibile per i giovani, evidenziando il loro ruolo di attori chiave nell’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
In particolare, il Consiglio ha invitato gli Stati membri e la Commissione europea a esplorare le modalità per aumentare il coinvolgimento dei giovani nel processo politico, in particolare di quelli provenienti da contesti svantaggiati; promuovere opportunità per gli educatori e gli operatori giovanili di sviluppare conoscenze, abilità e competenze per affrontare le questioni dell’inclusione sociale e dello sviluppo sostenibile; adottare un approccio trasversale per integrare la prospettiva giovanile in tutte le politiche e i livelli di governo.
Improcrastinabile, quindi, la promozione di un’agenda UE per i giovani, in linea con gli Obiettivi europei per la gioventù e sulla protezione dei giovani dall’esclusione sociale. Azione che dovrebbe, coerentemente con quanto emerso nel corso dell’Anno europeo della gioventù 2022, aumentare la partecipazione dei giovani ai processi decisionali.
Vertice, ancora, che ha fatto il punto sulla necessità di garantire i servizi per la salute mentale dei giovani. In particolare, i ministri hanno invitato gli Stati membri a promuovere l'”alfabetizzazione alla salute mentale” attraverso l’accesso a servizi educativi e sanitari di qualità.
Come ricordato anche nel corso del 6° ciclo del Dialogo europeo sulla gioventù la necessità di garantire ai giovani europei il pieno accesso ai loro diritti sociali, non può più essere posticipato.
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