Consiglio Ue degli Affari Esteri: Ucraina e Medio Oriente sul tavolo.

Ucraina e Medio Oriente, anche nell’ultima seduta del Consiglio degli Affari Esteri, sono stati i temi all’ordine del giorno. Scenari geopolitici dove, come rimarcato dall’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, “la situazione sta peggiorando”. 

In particolare, in Ucraina le esportazioni di grano sono tornate a essere un problema, sotto i colpi degli scontri nel Mar Nero che hanno provocato, recentemente, l’affondamento di 3 navi. Questione che per Borrell deve essere affrontata “aumentando il supporto dell’Ue”. Si tratterà di mandare altre armi e manciate di miliardi di euro in assistenza finanziaria a un Governo, quello di Kiev, incapace di combattere la corruzione, difendere la libertà religiosa e mettere il fondoschiena sul tavolo della diplomazia? Probabilmente sì, dato che, come dichiarato da Borrell si lavorerà alla ricerca di soluzioni per “sbloccare i pagamenti del Fondo europeo per la pace e per aumentare la capacità di difesa aerea dell’Ucraina”. Me c***** verrebbe da dire!

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Gli ucraini “resistono” e hanno “bisogno di più supporto”, sostiene ancora il rappresentante degli Affari Esteri dell’Ue, ricordando che in oltre 30 mesi, con questa litania, ripetuta fino alla nausea, la democratica Unione europea ha ottenuto ben poco, salvo sostenere interessi privatistici.

Sull’Ucraina, i membri del Consiglio degli Affari Esteri dell’Ue, discuteranno poi da remoto con il nuovo ministro degli Esteri dell’Ucraina, Andrii Sybiha, diplomatico classe 1975.

Escalation e mancanza di capacità di pressione dell’Ue, riscontrabile anche in Medio Oriente, nel quale la situazione non solo sta peggiorando (i partner dell’Ue colpiscono pure le missioni dell’ONU) ma si continuano a portare avanti proposte autocelebrative senza alcun impatto, come ricorda la dichiarazione dei Paesi UE27 a sostegno della Forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) e, nel contempo, la mancanza di “azioni diplomaticamente d’urto” verso Israele. Paese, guidato da Benjamin Netanyhau, al quale è stato chiesto di cessare gli attacchi all’UNIFIL.

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“È del tutto inaccettabile attaccare le truppe delle Nazioni Unite – ha dichiarato ancora Josep Borrell -. Voglio ricordare a tutti che non è il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, a decidere se questa missione debba restare o meno. È il Consiglio di sicurezza che deve prendere questo tipo di decisione”.

Nel frattempo, in Cisgiordania e a Gaza la situazione umanitaria, gli attacchi contro i civili, la distruzione delle infrastrutture e la violenza dei coloni (israeliani ovviamente) aumentano.

Su questi scenari geopolitici gli Stati membri dovranno discutere (ancora) su cosa fare… insomma, la grande leadership globale dell’Ue è ancora una battuta per i giornalisti delle testate “copiosamente” finanziate dall’Ue. Al momento, però, Borrell (quello rimbalzato dalla diplomazia israeliana) ha affermato che ci sono alcune proposte (decisamente ridicole) sul tavolo del Medio Oriente: sanzionare i coloni violenti israeliani e due ministri del Governo israeliano.

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Ancora più comico l’endorsement dello stesso rappresentante Ue alla richiesta del presidente francese Emmanuel Macron e del primo ministro spagnolo Pedro Sánchez di interrompere la fornitura di armi a Israele. E sui miliardi di armi inviati dagli USA (parte Ue) a Tel Aviv che si fa? Senza contare che il tema risulta, come sempre, essere di competenza degli Stati membri, fortemente divisi se bloccare o inviare ancora più armi ai “democratici” israeliani.

Nel frattempo, sul fronte della conferma dei doppi standard Ue, si va verso la conferma delle sanzioni ai “cattivi” all’Iran. Contro di loro si può tranquillamente agire…