Consiglio regionale, la trasparenza sul voto dei consiglieri è un optional.
Dopo 4 anni e diverse richieste inoltrate ai vertici del Consiglio regionale, continuano ad essere avvolti nel mistero i dati sulla partecipazione al voto dei consiglieri/e regionali della massima Aula della Sardegna. Una palese dimostrazione – se mai ce ne fosse stato il più remoto dubbio – dell’estraneità dell’attuale Legislatura al minimo principio di trasparenza. Non che la pregressa consiliatura avesse brillato in materia, ma, almeno sui dati della partecipazione al voto dei consiglieri/e, non si è registrata la stessa riservatezza dell’Aula, presieduta dal 2019 dal leghista Michele Pais.
Una mancanza di visibilità sull’attività dei consiglieri/e regionali sulla quale neanche coloro che volevano “aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno” hanno “battagliato” tanto, escludendo una tiepida dichiarazione dello scorso maggio 2022 della consigliera M5S, Desiré Manca.
Andando oltre il “grillismo” – quello, però, reso celebre dal più reazionario marchese impersonato egregiamente da Alberto Sordi, del quale è indiscutibilmente permeato il fare all’interno del Consiglio -, nella famigerata pagina del sito del Consiglio regionale, si può leggere che “ai fini della votazione ogni consigliere si intende presente se ha votato o se si è astenuto”: peccato, però, non riscontrare alcun dato! Ancora, leggendo la successiva riga, è riportato che “i dati non evidenziano quando la mancata partecipazione alle votazioni sia dovuta a malattie o altre cause giustificate”. Problemi di poco conto – le giustificazioni – in assenza dei minimi dati quantitativi sulla partecipazione al voto.
Insomma, della partecipazione al voto dei consiglieri/e della XVI Legislatura, come ricordato dalla nota di scherno “pagina in allestimento” riportata sul sito web del Consiglio regionale, resterà il massimo riserbo.