Consiglio regionale. Anche gli inutili incentivi contro lo spopolamento fanno polemica.
Dopo più di un anno dall’approvazione della legge di stabilità 2022 – contenente le inutili misure contro lo spopolamento dei piccoli comuni – mancano ancora i bandi. A denunciare il blocco del processo interno alla Regione Sardegna, oggi, è stato l’esponente del gruppo dei Progressisti, Gian Franco Satta, attraverso una interrogazione indirizzata al Presidente Christian Solinas e all’assessore Giuseppe Fasolino per fare luce sui ritardi e intervenire presso il Centro Regionale di Programmazione, che, come sanno anche “le pietre del sassarese”, risulta anch’esso paralizzato dal passaggio dell’ex Dg Massimo Temussi prima alla corte della ministra del Lavoro, Marina Calderone, e adesso all’Anpal servizi, ovvero l’Agenzia nazionale per le politiche del lavoro, dove ora ricopre il ruolo di presidente.
Insomma, tradotto, bandi bloccati ed enti senza una guida. Una gestione politico-ammministrativa “decisamente” impeccabile quella emersa nel corso della XVI Legislatura. Bravo Christian!
Tra le misure approvate (sulla carta visto lo stato dell’arte), l’erogazione di contributi a fondo perduto nella misura di 15.000 euro, estendibili a 20.000 in caso di incremento occupazionale, a favore di nuove imprese o di attività che trasferiscono l’unità locale in uno dei comuni della Sardegna con popolazione inferiore a 3000 abitanti. Azione per la quale la Regione ha stanziato venti milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024.
Un bando, però, le cui risorse ed erogazioni sono state attribuite per competenza alle Camere di Commercio della Sardegna, le quali, come dichiarato dall’esponente del gruppo dei Progressisti, hanno confermato di non aver ancora ricevuto dall’Amministrazione regionale le indicazioni necessarie per consentire la predisposizione degli avvisi.
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