Consiglio europeo, Sassoli: “Siamo molto favorevoli all’idea dei Recovery Bond”

Un vero e proprio appello all’unita europea il discorso del Presidente David Sassoli al Consiglio europeo: “So che governi e istituzioni europee in questo momento sono sotto esame da parte dei cittadini. C’è bisogno naturalmente di tutti gli strumenti a disposizione e in particolare di un piano di ricostruzione, di ripresa delle nostre economie per salvare il nostro patrimonio e nello stesso tempo ridare lavoro, occupazione, possibilità di crescita. Questo dobbiamo farlo insieme, nessuno può pensare di farlo da solo. Dobbiamo essere noi a finanziare il nuovo Piano Marshall. E questo naturalmente pone dei problemi, perché dobbiamo farlo insieme e con uno spirito di forte solidarietà”.

“Alcuni dati – per David Sassoli – possono fornirci una fotografia dell´Europa di oggi: il settore automobilistico prevede una flessione della domanda tra il 7 e 9 per cento nei 4 principali mercati europei; il settore tessile stima una perdita del 50 per cento delle vendite; solo in Francia 4 milioni di lavoratori hanno già avuto accesso al sussidio di disoccupazione; in Spagna il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 20 per cento della forza lavoro; l´agroalimentare italiano stima una perdita di 4 miliardi di euro; per i vivaisti olandesi il commercio si è ridotto del 70 per cento con perdite intorno ai 2 miliardi di euro; il settore turistico europeo subirà un impatto senza precedenti, perdite di reddito del 50 per cento per alberghi e ristoranti e 90 per cento per le compagnie di trasporto navale e aereo”.

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Parlamento europeo“Questa crisi colpirà più duramente i lavoratori non qualificati e temporanei, dove è più forte la componente di lavoratrici donne, le famiglie più povere e vulnerabili, trasformando una crisi finanziaria ed economica in una vera e propria emergenza sociale. Sarebbe opportuno che la Commissione facesse una valutazione esatta della profondità di questa crisi, paese per paese, settore per settore”.

“Questo è il momento dell´unità. Il mercato europeo è unico, se non ripartiremo insieme nessuno potrà pensare di rilanciare economie che sono profondamente interconnesse e fortemente interdipendenti tra di loro. (Come possiamo pensare che per esempio l´industria automobilistica possa ripartire in un solo paese senza la componentistica prodotta in un altro stato membro e senza un mercato interno in grado di assorbire la produzione)”.

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“Oggi durante il mio discorso, ho richiamato l’attenzione dei Capi di Stato e di Governo sulla necessità di uscire da questa crisi con una logica più comunitaria. Dobbiamo uscirne con un’Europa più forte e più comunitaria – e nello stesso tempo un’Europa che condivide gli sforzi, in particolare dei paesi che non possono permettersi di appesantire con deficit ulteriori questo sforzo di ricostruzione”.

“Siamo molto favorevoli all’idea di Recovery Bond per finanziare questo sforzo di ricostruzione. Avevamo già avanzato delle proposte ambiziose, oggi credo che dovranno esserlo ancora di più”.

foto parlamento europeo

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