Consiglio europeo: le conclusioni sulla politica estera non aggiungono nulla di nuovo.
Il Consiglio europeo, nel corso dell’ultimo incontro del 17 ottobre, non si è decisamente sforzato di andare oltre la solita “narrativa democratica”, continuando ad adottare decisioni partendo dai soliti doppi standard nella valutazione di vittime e carnefici.
Insomma, nulla di nuovo, a partire dalla conferma dell’erogazione di 45 miliardi di euro entro la fine dell’anno per ulteriori forniture militari (in Ue si crede fortemente nella diplomazia…) da mandare all’Ucraina del presidente illegittimo – dal 24 maggio 2024 – Volodymyr Zelenskyy.
Il Consiglio ha poi condannato (si fa per dire) gli attacchi dell’IDF israeliano contro la forza delle Nazioni Unite in Libano, l’UNIFIL. “Tali attacchi costituiscono una grave violazione del diritto internazionale, sono del tutto inaccettabili e devono cessare immediatamente”. Nel frattempo, però, mentre si sanzionano i “malvagi”, a partire dalla Federazione Russa, l’Iran (sulla base di presunte informazioni e non su prove certe), contro Israele non si adottano provvedimenti – a partire dall’accordo di cooperazione Israele-Ue -, neanche quando il Governo di Tel Aviv sbatte la porta in faccia all’Alto rappresentante dell’Ue. Dettagli, purtroppo, evocativi circa i doppi standard in uso dalle parti del Consiglio.
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