Consiglio dei ministri, nessun incremento del Fondo nazionale per le Politiche giovanili. Si continua con i logoranti interventi ‘cerotto’ per i giovani.

Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio dei ministri, come era facilmente prevedibile data l’istituzionalizzata mancanza di prospettiva verso i giovani italiani, non è arrivato l’atteso aumento della dotazione finanziaria del Fondo nazionale per le Politiche giovanili. Fumata nera, quindi, per la richiesta di incremento a 50 milioni di euro dell’attuale fondo per gli interventi delle politiche giovanili in Italia.

I giovani, quindi, leggendo tra le varie logoranti dichiarazioni degli esponenti dell’Esecutivo Draghi, continuano ad essere considerati come ‘agenti di cambiamento’, ‘il futuro’, ‘protagonisti della ripresa’, ma, a fatti, si confermano per la loro scarsa rilevanza tra le priorità del Paese.

Una drammatica constatazione alla luce degli interventi ‘cerotto’, per non dire spot, previsti per i giovani nell’ultimo decreto approvato dal Consiglio dei ministri, ovvero il finanziamento permanente del Bonus Cultura per i diciottenni – ‘grande’ intervento di sistema -, l’estensione a tutto il 2022 degli incentivi fiscali previsti per l’acquisto della prima casa da parte degli under36 (per coloro, ovviamente, con un lavoro e un garante) e, infine, il finanziamento del Fondo affitti giovani e di quello nazionale per le politiche giovanili, fermo a 35 milioni.

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La scarsa credibilità della politica degli slogan è facilmente riscontrabile anche leggendo tra le voci del decreto approvato nell’ultimo Cdm, dove vengono destinate più risorse, rispetto ai giovani, al ‘Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria’, la cui dotazione è pari a 90 milioni di euro per l’anno 2022 e 140 milioni di euro per l’anno 2023. E’ la stampa bellezza!

Fabiana Dadone, foto http://www.giovani.gov.it
Fabiana Dadone, foto http://www.giovani.gov.it

Nessuno slancio di concretezza, quindi, per il finanziamento di politiche per l’inclusione dei giovani italiani da parte del Governo. Ma, d’altronde, chi è mai stato convinto del contrario? Forse la ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone, per la quale “oggi è un giorno importante per il futuro dei ragazzi in Italia” e che “sono state accolte in Consiglio dei ministri due norme che ho fortemente voluto e che aiuteranno concretamente i giovani nel loro processo di emancipazione grazie alle buone politiche abitative”.

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“Sono stati stanziati 242 milioni di euro al fondo per i giovani che vogliono acquistare la loro prima casa e c’è ora la possibilità di detrarre il 20% dell’affitto per ragazze e ragazzi di età compresa tra i 20 e i 31 anni per un massimo di 2400 euro”.

Interventi che, in un Paese normale e rispettoso dell’inclusione dei giovani nella società, non sarebbero stati necessari. Ma per questi ‘esponenti politici’ le briciole per i giovani rappresentano un buon risultato o, per usare le parole della ministra Dadone, “un grande passo”.

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