Consiglio. Approvato il Dl n. 171/A.
Proseguono i lavori del Consiglio regionale. Dopo le formalità di rito, alla ripresa dei lavori, l’Assemblea ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il rendiconto del Consiglio per l’anno 2019.
Sull’ordine dei lavori è intervenuto il consigliere dei Progressisti Gian Franco Satta che ha rimarcato i numerosi bandi per i cittadini e le imprese ancora bloccati, chiedendo il rinvio delle scadenze dei bandi almeno fino ad ottobre.
Successivamente il presidente Michele Pais ha messo in votazione il rendiconto, che il Consiglio ha approvato con 39 voti favorevoli e 4 astenuti.
Dopo lo scrutinio è iniziata la discussione del disegno di legge n.171/A – “Misure per il sostegno al sistema produttivo regionale per fronteggiare l’emergenza economica derivante dalla pandemia SARS-CoV-2”.
Il relatore di maggioranza Valerio De Giorgi, presidente della commissione Bilancio, ha ricordato l’istituzione di un nuovo strumento finanziario rotativo per consentire alle imprese con sede in Sardegna di accedere con facilità al credito, quali che siano le dimensioni dell’azienda e le modalità dell’operazione: finanziamenti a breve e medio termine, in conto investimenti o capitale, fino ad un massimo di 60 milioni in parte provenienti dalla rimodulazione dei Por, ed in parte da risorse regionali (40 milioni) con un effetto moltiplicatore complessivo che permetterà di movimentare un volume di risorse pari a circa 200 milioni, 300 se sarà incrementata di 50 milioni la quota regionale.
Il relatore di minoranza Cesare Moriconi, del Pd, ha citato in apertura la notizia di 34.000 richieste di accesso provenienti dalla Sardegna (soprattutto nell’area di Sassari) alle opportunità del “decreto rilancio”. Questi dati, ha sostenuto, “dimostrano la profondità della crisi che viviamo e che stiamo cercando di comprendere e governare con pochissimi strumenti. Dobbiamo tutti sentirci impegnati a fare molto di più come Regione e come Consiglio se avessimo avuto un vero centro studi, per il quale vanno subito attivate le procedure di costituzione sul modello della Camera e del Senato, con i quali nella transizione andrebbe stipulata una convenzione”. Sul provvedimento, infine, il consigliere ha messo l’accento sulla responsabilità di opposizione in vista della legge quadro che sarà discussa nei prossimi giorni.
Il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu, riprendendo alcuni passaggi della relazione tecnica, ha richiamato l’attenzione del Consiglio sul fatto che “a pag.2, si legge che la Regione ritiene di superare l’intervento classico di sostengo ma un mix di misure più articolate rivolte ad alcuni settori più colpiti dalla crisi come il turismo, e su questo siamo d’accordo. Però, a pag.6 si afferma che non si ritiene strategico l’intervento sull’artigianato destinato ad un unico comparto”.
“Dipende da cosa intendiamo per artigianato – ha aggiunto Deriu -, un settore formato da 70.000 imprese fra commerciali ed artigianali sulle quali fa capo la maggior arte della produzione regionale; l’assessorato della programmazione sta facendo molto ma in questo caso siamo in dissenso e chiediamo di fare di più, anche sulla base del lavoro svolto nella precedente legislatura da una commissione speciale”.
Il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda, ha evidenziato un limite della legge, “non nell’impegno ma nella mancanza di una strategia del presidente della Regione, di un ragionamento complessivo che dovrebbe collegare tutti gli interventi di protezione del sistema economico regionale, mentre invece assistiamo ad un vuoto che emerge in modo significativo soprattutto nella mancata conoscenza della realtà sarda”. Zedda nel corso del suo intervento ha citato le previsioni relative alle presenze turistiche fornite dal Governatore Solinas “smentito dai numeri prima da Federalberghi e dopo dagli stessi documenti della Regione”. Altra importante lacuna, ad avviso di Zedda, il mancato intervento sui nodi della debolezza del nostro sistema economico: parcellizzazione delle imprese, difficoltà di stare insieme, scarsità degli organici, bassa capacità di individuare nuovi mercati.
Sempre per i Progressisti il consigliere Giuseppe Piu ha apprezzato la rimodulazione dei fondi europei ma ha ricordato che “esistono ancora tanti fondi regionali bloccati e collegati ad una serie di bandi che marciano a rilento, nonostante la richiesta di molti privati di investire nel settore turistico almeno 20 milioni. Sono operazioni che passano attraverso la Sfirs, ha precisato Piu, che non brilla per efficienza e di fatto rallenta lo sviluppo del sistema, rendendo necessaria una azione forte delle istituzioni per togliere molte pratiche dai cassetti”.
Il consigliere di Leu Eugenio Lai, dopo aver lamentato la sempre maggiore difficoltà di intervenire in Aula dove rispetto al confronto si preferisce esaurire tutto nella fase del voto, ha definito il provvedimento come “uno dei più attesi dalla società sarda dove sono state create tante aspettative, pur non essendo sorretto da una accurata analisi della realtà che avrebbe permesso quella maggiore qualità della spesa di cui abbiamo molto bisogno, sia perché il tempo non è una variabile indipendente sia perché i sardi attendono risposte forti ed immediate”. Lai ha poi posto all’assessore Giuseppe Fasolino alcune domande, sulla reale disponibilità dei 200 milioni di provenienza Bei, le tempistiche dei bandi, e la verifica dei risultati attraverso il coordinamento degli uffici regionali interessati.
Il consigliere del Pd Piero Comandini, rivolgendosi all’assessore della Programmazione Fasolino, lo ha definito “un uomo fortunato” invitandolo però ad assecondare la stessa fortuna, perché nell’attuale momento di emergenza bisogna riflettere sulle previsioni Istat che segnalano una caduta del Pil a meno 11% (il peggiore d’Europa) dato ancora peggiore in Sardegna dove una azienda su 3 rischia di chiudere.
“Questa situazione – ha proseguito Comandini, deve farci capire che non servono né magliette e bracci di ferro e tantomeno battaglie inutili contro lo Stato e l’Europa che, anzi, hanno favorito una straordinaria mobilitazione di risorse. Adesso bisogna correre, superando certe incrostazioni che ci portiamo dietro come le modalità con le quali queste risorse arriveranno materialmente alle imprese, tenendo presente che molte aziende dovranno superare certi “filtri” delle banche soprattutto in settori come l’artigianato, il commercio e il turismo che hanno storicamente difficoltà di accesso al credito”.
Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha dichiarato di condividere “larga parte dell’intervento del collega Comandini”, soprattutto con riferimento alla necessità di sburocratizzare il sistema regionale e la pubblica amministrazione in generale “la Sfirs in particolare”. L’esponente della maggioranza ha quindi salutato come “un grande accordo” quello stipulato dalla Regione con la Banca europea degli investimenti ed ha evidenziato il “lavoro fatto” dall’assessore e dalle commissioni consiliari “ma ora dobbiamo dare gambe al provvedimento”.
Mula ha escluso “lo scippo” dei fondi per l’artigianato e il commercio ed ha ribadito la strategicità del comparto dell’artigianato nell’Isola, promettendo un recupero delle risorse in sede di bilancio. Il consigliere del Psd’Az ha concluso il suo intervento lamentando una serie di ritardi sul “marmo bond”, il comparto del sughero e del granito, sentenziando che “Coloro che non funzionano devono essere cambiati e chi non è capace deve tornare a casa”.
L’assessore della Programmazione, Giuseppe Fasolino, in apertura del suo intervento ha riconosciuto la collaborazione dei gruppi di opposizione che hanno consentito la discussione in Aula del provvedimento immediatamente dopo l’approvazione in commissione ed ha introdotto il tema dell’utilizzo delle risorse europee: “Non possiamo permetterci di rifiutare le opportunità che ci arrivano dall’Europa e i dati dell’economia sarda ci dicono che la crisi è strutturale e non soltanto emergenziale”.
L’esponente dell’esecutivo regionale ha quindi ricordato come la Regione sarda sia stata la prima in Italia a concludere l’accordo con la BEI (Banca Europea degli Investimenti) che consentirà la costituzione di un fondo da 200 milioni di euro in favore delle imprese con condizioni particolarmente favorevoli. L’assessore ha dunque escluso penalizzazioni per il mondo dell’artigianato ed ha spiegato che la rimodulazione da 20 milioni di euro è stata fatta perché nel 2020 le risorse non sarebbero state spese e si è valutato opportuno destinarle in un fondo, rivolto anche alle imprese artigiane, per garantire liquidità alle aziende sarde. Fasolino ha anche rassicurato sulla semplicità dell’accesso al credito, confermando che “il rischio resterà in capo alla Regione” ed invitando l’Aula a proseguire nella strada delle collaborazione e del lavoro condiviso per “far uscire l’Isola dall’emergenza economica”.
Annunciata la votazione per il passaggio all’esame degli articoli, il consigliere di Leu, Eugenio Lai, è intervenuto per dichiarare il voto favorevole e si è detto però “non soddisfatto” dalle dichiarazioni dell’assessore per quanto riguarda la riduzione agli stanziamenti degli artigiani e sulle tempistiche di erogazione. L’assessore ha quindi ribadito il ruolo strategico dell’artigianato nell’Isola ed ha specificato che la variazione da 40 milioni di euro al bilancio, consentirà l’estensione dei benefici alle grande aziende ed ha specificato che 20 milioni di euro sono frutto della rimodulazione dei capitoli dell’artigianato e altri 20 milioni sono frutto dei risparmi per la ricontrattazione dei mutui.
Successivamente Gianfranco Satta (Progressisti) e Piero Comandini (Pd) hanno evidenziato i ritardi nelle anticipazioni dei bandi T1, T2, T3, T4. Massimo Zedda (Progressisti) ha poi criticato la scelta della Giunta di non accorpare le amministrative alle elezioni suppletive del collegio senatoriale Nord , dichiarando che così “si buttano 9 milioni di euro”. Pierluigi Saiu (Lega) ha successivamente espresso l’esigenza di “Non rovinare il clima in quest’aula parlando dei provvedimenti del governo nazionale che sono rimasti soltanto annunci senza portare un euro alle imprese”.
Ha quindi preso la parola il consigliere di Forza Italia Emanuele Cera che, dopo aver ringraziato l’assessore al Bilancio Fasolino per il lavoro svolto, ha difeso l’impianto del provvedimento: “Non c’è un disimpegno nei confronti dell’artigianato. Sono state finanziate risorse cinque volte superiori a quanto avveniva negli anni scorsi. L’auspicio è che si vada spediti. Le emergenze vanno affrontate con provvedimenti celeri”.
Il presidente Michele Pais ha quindi dichiarato chiusa la discussione generale sul Dl 171/A e messo in votazione il passaggio agli articoli, approvato all’unanimità.
Approvato all’unanimità anche il primo articolo della legge “Misure a sostegno delle imprese”.
Si è passati successivamente all’esame dell’art.2 “Norma finanziaria” e all’emendamento sostitutivo parziale presentato dalla Giunta per correggere un errore materiale presente nel testo dell’art.2.
Il consigliere dei progressisti Massimo Zedda che ha ribadito a maggioranza e Giunta l’invito a rivedere la decisione di non accorpare le elezioni amministrative alla tornata referendaria: “Si spenderanno 9 milioni di euro. Una cifrà che corrisponde a un quarto del totale che la Regione spende per consentire ai sardi di viaggiare nelle rotte della continuità territoriali e ai turisti di raggiungere la Sardegna. Nove milioni di euro è una cifra molto superiore al totale di quello che riceve ogni anno il mondo dello spettacolo. Sono sono soldi che ci servirebbero per altro”.
Zedda ha poi toccato rimarcato la necessità un salto di qualità del settore produttivo: “Dalla relazione finanziaria emergono le criticità del tessuto economico della nostra Isola. Tra queste, in particolare, si evidenzia l’incapacità di stare insieme per aumentare la competitività sui mercati. Il fatturato complessivo delle imprese sarde è di 27 miliardi di euro. 17 miliardi sono prodotti dalle prime 100 imprese. Ciò significa che la platea più consistente è rappresentata da piccole e medie aziende che affrontano da sole le sfide della globalizzazione. In questo provvedimento non si fa niente per incentivare la cooperazione. Si potrebbe invece cogliere l’occasione per cercare di risolvere alcuni di questi problemi”.
Cesare Moriconi (Pd) dopo aver annunciato il voto favorevole del gruppo Pd ha difeso l’operato del Governo: “Dire che non ci sono fondi nazionali a disposizione delle imprese significa tapparsi gli occhi. Al fondo perduto a cui si stanno rivolgendo 34mila imprese sarde si aggiungono altre risorse del Decreto Rilancio. Il lavoro che si sta facendo non si fa solo con le risorse regionali. Occorre coordinare le misure per utilizzare al meglio le risorse disponibili. Non è sbagliato fare una verifica delle ricadute del decreto rilancio”.
Messo in votazione l’emendamento n.1 è stato approvato a maggioranza. Via libera in rapida successione anche all’art.2 , all’art. 3 e all’allegato n.1.
Il presidente ha quindi sospeso la seduta per consentire alle forze politiche di confrontarsi su un ordine del giorno proposto dal Partito Democratico .
Alla ripresa dei lavori, il presidente Pais ha dato la parola al presentatore dell’ordine del giorno, il consigliere del Pd Piero Comandini: “La nostra preoccupazione è rivolta al mondo dell’artigianato. nel documento sollecitiamo l’impegno della Giunta affinché, nei confronti di questo settore, venga rivolta la stessa attenzione rispetto a quanto programmato nella legge di stabilità e nel Dl approvato dalla Giunta”.
La vicepresidente della Giunta Alessandra Zedda ha espresso parere favorevole.
Non essendoci opposizioni, l’ordine del giorno, sul quale sono state apposte le firme di tutti i gruppi, è stato approvato dall’Aula.
Il presidente Pais ha quindi messo in votazione il testo finale del Dl n.171 che è stato approvato all’unanimità (51 voti favorevoli su 51).
Si è quindi passati all’esame del Documento di programmazione annuale del Corecom, il Comitato regionale per le Comunicazioni. Il presidente della Seconda Commissione Alfonso Marras, riassumendo il lavoro istruttorio svolto anche attraverso l’audizione dei componenti del Corecom, ha comunicato che per quanto riguarda lo stanziamento sarà confermato quello dell’anno precedente, pari a 220.000 euro. Ha quindi proposto un emendamento attraverso un ordine del giorno.
In sede di scrutinio, il programma del Corecom per il 2020 è stato approvato con 54 voti.
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