Connessioni Europee: il racconto di una settimana dedicata allo studio dei social media.

Si concludono oggi i meeting internazionali “Fair Book” e “Fair Media” dedicati alle tecnologie digitali e all’uso dei nuovi media, ideati dall’associazione sarda Studenti per la Città.

La rivoluzione digitale degli ultimi vent’anni ha determinato l’annullamento delle distanze e favorito la comunicazione tra persone di ogni parte del mondo. Se ciò da un lato ha rappresentato una svolta epocale, dall’altro ha esposto le società contemporanee al rischio di pericoli per la corretta informazione che si diffondono istantaneamente da un capo all’altro del globo. Analogamente, lo sviluppo dell’ambito “on line” ha offerto illimitate possibilità di interazioni in tempo reale ma ha anche generato nuovi fenomeni di devianza come cyberbullismo, violenza in reta, hate speech.

LEGGI ANCHE:  Ecco "Well", il laboratorio linguistico per le primarie dell'Isola.

Diviene quindi strategico che un tema globale come l’uso della rete e degli strumenti digitali venga affrontato da una prospettiva internazionale e interculturale. Opportunità e pericoli derivanti dalle nuove tecnologie, infatti, non conoscono confini nazionali.

I 50 partecipanti ai due progetti, provenienti da 10 Paesi europei, hanno affrontato un’impegnativa agenda di lavori fatta di dibattiti, gruppi di lavoro, simulazioni, momenti informali di confronto. Numerose le tematiche trattate: dall’uso responsabile dei social media alla scelta delle fonti informative, passando per la cittadinanza digitale e il contrasto al cyber bullismo. Il tutto con il cellulare e il pc sempre a portata di mano, nell’ottica di una formazione dinamica in cui teoria e pratica si accompagnano senza soluzione di continuità. Tra le attività anche una visita di studio alla tonnara di Portoscuso per approfondire il tema della narrazione digitale applicata a contenuti identitari. 

LEGGI ANCHE:  Sassari. Il Comune al fianco delle donne affette da endometriosi.

A coordinare i lavori Antonio Martis, vice presidente dell’associazione Studenti per la Città. << Riprendere le attività è stato complesso ed emozionante. – afferma Antonio – Affrontare un tema come quello delle nuove tecnologie, risulta ancora più significativo in un’epoca in cui c’è bisogno di mantenere in vita canali di comunicazioni tra persone e contesti distanziati a causa della pandemia. Siamo molto soddisfatti per l’andamento dei progetti e per come i partecipanti stranieri si siano approcciati alla realtà sarda. >>

“Fair Book” e “Fair Media”, sono parte di “Connessioni Europee”, il ciclo di incontri internazionali ideato dal Comitato Associazioni Sarde per la Mobilità Internazionale, del quale “Studenti della Città” è membro fondatore, allo scopo di sostenere la ripartenza della Sardegna dal punto di vista della cooperazione e delle relazioni interculturali. “Fair Book” è stato realizzato con il contributo dell’Assessorato regionale della Pubblica Istruzione (legge 3 del 2009), “Fair Media” nell’ambito del programma comunitario “Erasmus Plus”.

LEGGI ANCHE:  Maria Cristina Messa: "In Italia Neet al 25%, questo non è più ammissibile".

Foto Sardegnagol, riproduzione riservata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *