Connessioni 2023, i giovani “ridisegnano” l’Unione europea.
L’Unione europea, seppur patrimonio comune dei cittadini europei, deve essere “ridisegnata”. E’ quanto è emerso nel corso del ‘world café’ in corso oggi a Connessioni 2023, evento giovanile internazionale che sta registrando la partecipazione di 130 giovani, operatori giovanili e rappresentnati delle istituzioni europee provenienti da 17 nazioni.
“Un metodo semplice ed efficace – ricordano i promotori della TDM2000 International – per dare vita a conversazioni informali, vivaci e costruttive, su questioni e temi che riguardano l’Unione europea, particolarmente utile, ancora, per stimolare la creatività e la partecipazione”.
Giovani sicuri sugli angoli da smussare in questa Unione europea, a partire dalla Governance: “Bisogna superare il dogma della ‘decisione all’unanimità’ all’interno del Consiglio europeo per liberare l’Unione dal giogo degli interessi dei singoli Stati membri. Una dinamica, ad oggi e con le crescenti sfide sociali, incomprensibile alla maggior parte dei cittadini e delle cittadine europee. Serve inoltre – spiega un partecipante della Repubblica Ceca – una nuova modalità che possa superare gli attuali processi di negoziazione tra Parlamento europeo e Consiglio”.
Sempre sul tema, secondo Milica, giovane croata, “le politiche dell’Ue, seppur nobili sulla carta, si dimostrano talvolta incoerenti con la mission dell’Ue, come dimostrato recentemente in occasione dell’accordo ASAP per l’aumento dello sforzo militare intra Ue”, mentre per lo sloveno Milos “alcune istituzioni dell’Ue, a partire dal CoE – il Consiglio d’Europa – predicano il rispetto delle lingue ma poi nella pratica escludono nei processi le lingue diverse dal Francese e Inglese”.
Interessanti anche i briefing sul tema dell’allargamento dell’UE e sulle potenziali conseguenze sugli attuali equilibri politici europei: “Laddove l’Ue decida di confermare l’adesione di nuovi Stati servirà necessariamente un aggiustamento degli attuali valori europei”, puntualizza la tedesca Sofia. Per Ellida della città di Thessaloniki (Grecia), “l’allargamento dell’Ue non potrà che cambiare gli attuali equilibri politici e i numeri della rappresentanza nel Parlamento, Commissione e Consiglio europeo, con effetti ad oggi imprevedibili”.
Una questione, l’allargamento dell’Ue, che riporta inequivocabilmente al tema del lavoro per Emilija della Bulgaria: “La politica di allargamento dell’Ue produrrà nuovi fenomeni migratori tra est verso ovest, ridisegnando incontrovertibilmente la forza lavoro europea”.
Sull’euroscetticismo e, contestualmente, sull’efficacia della comunicazione da parte dell’Ue e delle sue agenzie la maggior parte dei giovani di connessioni sono d’accordo nella “necessità dell’Ue di adattare le sue politiche alle caratteristiche culturali della popolazione europea” e, ancora, “sullo stop alle politiche autoreferenziali all’interno dell’Unione”, ricordando però anche che “l’Ue non comunica le proprie politiche e azioni in modo sostanziale” e inoltre che “i cittadini europei non sono particolarmente attivi quando si tratta di ricercare informazioni sull’Unione e sulle sue opportunità”. Dinamiche, in sintesi, capaci di allontanare imprese e cittadini/e europei/e dai benefici legati alle politiche dell’Ue.
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