Confronto con gli studenti sulla Conferenza sul futuro dell’Europa, Matteo Luigi Bianchi: “L’Europa deve coinvolgere tutti gli spaccati della società europea”.

Si è concluso l’evento nazionale dedicato alla piattaforma multilingue della Conferenza sul Futuro dell’Europa organizzato oggi dal Dipartimento per le Politiche europee. Un’occasione di confronto con gli studenti italiani per discutere sui temi della Conferenza, come ricordato in apertura dal ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio: “Oggi all’evento di presentazione della Conferenza sul Futuro dell’Europa siamo tornati a coinvolgere i giovani, come già accaduto con la presidenza italiana del G20 e con la co-presidenza della COP26. Ascoltiamo le loro idee e le mettiamo in pratica, perché senza il confronto non siamo in grado di affrontare le sfide che abbiamo davanti. Ne cito una tra tutte: la lotta agli stravolgimenti climatici, nella quale proprio da ragazze e ragazzi sono arrivati input decisivi. Stiamo costruendo una nuova Europa, e non possiamo fare a meno dei più giovani: la loro partecipazione concreta è il nostro impegno quotidiano”.

Incontro che ha registrato il lancio della campagna di comunicazione “La tua parola conta” da parte del Sottosegretario agli Affari Europei Vincenzo Amendola: “Dobbiamo continuare a cambiare l’Europa. Per difendere questo bene che è la democrazia europea c’è bisogno del consenso di tutti i cittadini, soprattutto delle nuove generazioni. La democrazia deve essere al servizio dei cittadini e del loro benessere. Ancora non siamo soddisfatti di come l’Europa gestisce le politiche migratorie né alcuni aspetti della concorrenza o del mercato del lavoro, ma siamo al lavoro per migliorare. Vogliamo – ha concluso Amendola – che siano i cittadini a partecipare e con questa piattaforma chiediamo il contributo di tutti, soprattutto dei più giovani, degli studenti perché la loro parola conta”.

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Tra i relatori anche Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d’Italia: “L’Unione Europea va riformata a nostro giudizio sul modello confederale e la partecipazione dei cittadini dovrebbe essere garantita sempre, non solo in questa occasione. Servono però regole chiare e trasparenti per avere legittimazione, invece ancora oggi non sappiamo come per questa conferenza i cittadini vengano selezionati e con che passaggi o criteri le proposte arriveranno a essere valutate e approvate. E’ un problema che ci fa essere critici con la Conferenza sul futuro dell’Europa e su cui sollecito una riflessione”.

Nel corso dell’evento Matteo Luigi Bianchi – deputato, rappresentante della Camera dei Deputati in seno alla Conferenza sul futuro dell’Europa -, ha ribadito la necessità di coinvolgere i territori tramite le autonomie locali e regionali. All’esponente leghista, dato il percorso incerto rilevato negli ultimi mesi sul tema della Conferenza, abbiamo posto alcune domande sul senso dell’iniziativa per i cittadini europei.

Matteo Luigi Bianchi, foto Facebook
Matteo Luigi Bianchi, foto Facebook

On. Bianchi, oggi l’iniziativa promossa  dal Dipartimento per le Politiche europee, in collaborazione con il Parlamento europeo e la Commissione europea, si prefiggeva di approfondire i temi sulla Conferenza del futuro dell’Europa tra gli studenti italiani. Come è stato spiegato l’insuccesso della Conferenza tra i giovani italiani?

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Rispetto alla mancanza della capillarità sperata, ho sottolineato come sia importante il coinvolgimento delle comunità locali e dei sindaci come elemento base dell’architettura istituzionale del Paese. Serve ripartire dai territori.

In termini di coinvolgimento dei cittadini europei, come confermano i dati quotidiani pubblicati nel sito della piattaforma digitale e multilingue, la Conferenza sul futuro dell’Europa si sta rivelando un fallimento, rappresentando un motivo di grande imbarazzo per le istituzioni europee promotrici dell’iniziativa. Anche guardando al tenore dell’output prodotto dai panel dei cittadini non si ravvisano grandi spunti per essere entusiasti. Allora, perché continuare a parlare con i giovani della Conferenza a poco meno di 5 mesi dal termine?

E’ un grave errore continuare a tentare di dividere la popolazione europea tra giovani e persone più anziane. La qualità degli argomenti non ha un biglietto da visita anagrafico ma serve focalizzare ciò che serve nel presente e nel futuro per tutti i cittadini europei.

1,8 milioni per la promozione della Conferenza in tutti i Paesi UE, 15,1 milioni per la preparazione dei gruppi dei cittadini europei, 2,6 milioni per la piattaforma digitale multilingue. Sono i numeri relativi alle spese della Conferenza per il futuro dell’UE. Guardando ai risultati ottenuti in tutta l’Unione – 39.045 partecipanti, 11.373 idee condivise, 4377 eventi -, non sarebbe il caso di sospendere questa iniziativa?

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Io credo che la Conferenza sia una buona idea ma che non può ricondursi solo ad una piattaforma web in cui partecipano cittadini eruditi e pregressisti. L’Europa deve coinvolgere tutti gli spaccati della società europea.

Il Panel dei relatori di oggi risulta essere particolarmente sbilanciato a favore della Conferenza. Non reputa controproducente, per lo sviluppo del pensiero critico dei giovani, un dibattito con poche voci ‘dissonanti’?

A mio avviso, oltre ai relatori alle conferenze, va posta attensione al mainstream ed allo sbilanciamento di opinione negli istituti scolastici: certe prese di posizione sono francamente inaccettabili.

Come emerso nel corso dei wrap-up dei Panel dei cittadini, spesso è capitato che i partecipanti non fossero informati nè sugli argomenti da trattare nè particolarmente preparati a proporre soluzioni su temi di rilevante complessità (salute, asilo, migrazione, economia, lavoro, giusto per citarne alcuni). Quanto può essere utile questo esercizio di partecipazione per il “futuro dell’Europa”?

L‘ “Innocrazia” voluta da alcuna politica Nord Europea è pericolosa perchè ancora nell’UE non abbiamo compiuto il processo di democrazia. Smantellare la democrazia rappresentativa per sostituirla con un coinvolgimento web, risulta molto frustrante.

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