Conferenza sul Futuro dell’UE, la Vicepresidente Dubravka Šuica audita dal Parlamento italiano.
Le Commissioni riunite Esteri e Politiche UE di Camera e Senato, oggi hanno svolto l’audizione, in videoconferenza, della vicepresidente della Commissione europea per la democrazia e la demografia, Dubravka Šuica, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla Conferenza per il futuro dell’Europa, che, lo scorso 19 aprile, ha visto il lancio della piattaforma multilingue digitale dedicata ai/alle cittadini/e europei/e.
Una nuova modalità di coinvolgimento dal basso che sta suscitando grande interesse e aspettative, come ricordato dall’esponente della Commissione von der Leyen: “L’Italia è da sempre uno dei principali Hub europei dell’industria, cultura, design, nonché un punto di riferimento dell’Unione, nonché uno dei primi Stati membri coinvolto nella lotta all’emergenza Covid-19. Il coraggio degli italiani è stato un esempio per tutte le altre nazioni”. Premessa per ricordare che “la conferenza sul futuro dell’UE è una scommessa per portare i cittadini al centro delle decisioni europee e i numeri delle ultime due settimane dimostrano il successo dell’iniziativa, con oltre 5000 partecipanti, 1000 idee condivise e ben 160 manifestazioni promosse dagli utenti”.
Ma da sola l’Unione, ha ricordato la Suica, non potrà fare della Conferenza sul futuro dell’UE una buona pratica: “L’interessamento delle istituzioni italiane può garantire la forte partecipazione dell’Italia e degli italiani ai lavori della Conferenza. I parlamenti nazionali sono importanti per coinvolgere i cittadini e aiutare i politici eletti. Dobbiamo evolverci insieme alla democrazia, conto – rivolgendosi ai deputati italiani – sul vostro sostegno”.
Nel corso dei lavori dell’audizione è intervenuta la senatrice Rossini del gruppo Misto per evidenziare l’esigenza di coinvolgere prioritariamente i giovani e le donne, precisando che “il successo dell’iniziativa sarà garantito dalla capacità di coinvolgere persone che non si sentono rappresentate dall’UE”. Un aspetto per certi versi condiviso dalla collega Giletti di Italia Viva: “La legittimazione dal basso è fondamentale per assicurare il coinvolgimento dei cittadini ma è importante far sì che le loro proposte non siano vane e che vengano tradotte in atti di legge”.
Sulla necessità di rendere la Conferenza un’agora pubblica si è espresso, successivamente, l’esponente della Lega Gigliovigna, ricordando però che per molto tempo “l’Europa ha dimostrato di essere un monolite autoreferenziale”, intervento seguito dal Presidente della Commissione Esteri della Camera, Piero Fassino: “L’Europa è a un bivio. Questa è una fase particolarmente delicata del suo processo di integrazione, dopo il Trattato di Roma e il Trattato di Maastricht, che richiede un alto livello di coinvolgimento dei cittadini e una profonda riflessione sul gap democratico nell’Unione europea”.
Più critico l’intervento della Senatrice Emma Bonino: “Non voglio spegnere l’entusiasmo di nessuno ma penso che questa conferenza non sia partita benissimo. Mi spaventa l’ampiezza delle consultazioni, in presenza, inoltre, di una serie di Paesi che hanno già detto che i trattati dell’Ue non si devono cambiare. Se vogliamo che questa conferenza sia presa seriamente in considerazione devono essere date alcune linee guida a contrasto della dispersione della discussione”.
Al termine degli interventi, la Vicepresidente Suica ha risposto alle perplessità e alle domande dei deputati italiani ricordando che “noi vogliamo raggiungere tutti e auspichiamo che tutti si impegnino a partecipare alla piattaforma. Cercheremo di tradurre gli esiti dei contributi dei cittadini”. Sul tema più importante, ovvero l’incisività sulle norme europee dei contributi dei cittadini, la Suica ha poi aggiunto che “ci sono Paesi che hanno comunicato di non voler cambiare i trattati ma se i cittadini esprimeranno l’esigenza di modificare i trattati, noi inseriremo questo volere nelle conclusioni dei lavori della conferenza e tali proposte dovranno essere oggetto di discussione tra le istituzioni europee”.
foto European Unione, 2021 EC-Audiovisual Service / Aurore Martignoni