Conferenza sul futuro dell’Europa, Virginie Joron: “700mila euro per trovare 400 partecipanti”.
Del fallimento conclamato della Conferenza sul futuro dell’Europa, in termini di coinvolgimento dei cittadini europei, si è ampiamente dibattuto negli ultimi tempi. Un po’ meno, però, si è discusso sulle modalità di reclutamento dei cittadini coinvolti nelle attività della Conferenza, come ricordato recentemente dall’eurodeputata del gruppo ID, Virginie Joron: “In vista del reclutamento di un campione di 400 cittadini per la partecipazione alla Conferenza sul futuro dell’Europa, il 23 dicembre 2020 la Commissione ha concluso un contratto di 300000 euro con la Kantar, multinazionale di proprietà della società finanziaria americana Bain Capital, fondata dal miliardario ed ex candidato alla presidenza degli Stati Uniti Mitt Romney”. Multinazionale, ha ricordato la parlamentare francese “coinvolta nella chiusura dello stabilimento Samsonite a Hénin-Beaumont“.
300mila euro che si sommerebbero, per l’eurodeputata di ID, ad un altro contratto, firmato sempre con la Kantar: “Un contratto simile è stato firmato il 19 maggio 2021, per un importo di 400000 euro, in base al quale il costo per l’assunzione di un singolo partecipante francese parrebbe arrivare a circa 1000 euro. Per la Francia, la Commissione ha calcolato che Kantar aveva l’arduo compito di trovare 22 partecipanti: 7 per rappresentare i 7 milioni di francesi di età compresa tra 16 e 24 anni e 15 per rappresentare i 60 milioni di età pari o superiore a 25 anni. Perché – si chiede l’esponente di ID – questo compito di campionamento è stato affidato a una società statunitense piuttosto che a un ente nazionale come l’Istituto nazionale francese di statistica e studi economici? Com’è possibile che un’impresa extra UE abbia avuto accesso a un elenco di cittadini UE raggruppati per orientamento politico e secondo criteri socio-demografici?”.
Una vicenda che non può che alimentare dubbi sul processo legato alla Conferenza sul futuro dell’Europa e sulla sua validità, sempre più compromessa dai livelli di engagement pubblicati sulla piattaforma digitale dell’iniziativa.
Sul tema sollevato dalla deputata francese, la settimana scorsa, la vicepresidente Dubravka Šuica ha risposto, ricordando che “l’incarico della selezione in tutti gli Stati membri e in tutte le 24 lingue ufficiali dell’UE è stato assegnato a Kantar Public Europe, società con sede a Bruxelles, tramite la sottoscrizione di contratti quadro stipulati nel pieno rispetto delle regole sugli appalti dell’UE”.
“Ciascuno dei quattro panel dei cittadini, ha proseguito la vicepresidente, è composto da 200 cittadini selezionati casualmente in tutti gli Stati membri, 88 dei quali in Francia. Inoltre, esiste un elenco di riserva di 50 cittadini per ciascuno dei quattro panel per consentire la sostituzione dei partecipanti, che potrebbero abbandonare. In linea con le disposizioni della Dichiarazione congiunta, questi cittadini sono stati selezionati al fine di garantire una rappresentazione equilibrata in termini di provenienza geografica dei cittadini, sesso, età, background socioeconomico e livello di istruzione”.
Selezione, va ricordato, avvenuta tra maggio e agosto 2021, nel corso della quale i cittadini sono stati contattati principalmente via telefono e, successivamente alla propria conferma di adesione, hanno ricevuto una lettera di invito. Proprio sul trattamento dei dati dei partecipanti la vicepresidente ha dichiarato che “le informazioni sull’orientamento politico dei cittadini non sono tra i criteri di selezione” e che tali informazioni “non sono state elaborate da Kantar Public Europe”, mentre la raccolta dei dati socio-demografici è stata effettuata, conclude, “sulla base del consenso dei cittadini selezionati e nel pieno rispetto della normativa europea sulla protezione dei dati”.