Conferenza sul futuro dell’Europa: i cittadini chiedono di più all’UE.

Si è conclusa l’ultima milestone legata al flop della Conferenza sul futuro dell’Europa. Lo scorso venerdì, infatti, istituzioni UE e oltre 500 cittadini/e hanno discusso il seguito da dare alle proposte della Conferenza sul futuro dell’Europa.

All’evento di feedback sulla Conferenza sul futuro dell’Europa, a cui hanno partecipato rappresentanti del Parlamento, del Consiglio e della Commissione, oltre ai cittadini che sono stati al centro dei lavori della Conferenza, ci si è domandati, in particolare, su come le istituzioni europee stiano dando seguito alle proposte della Conferenza.

“Il Parlamento europeo – secondo la Presidente del Parlamento Roberta Metsola – è pronto a fare la sua parte per realizzare le proposte della Conferenza sul futuro dell’Europa, nell’interesse dei 450 milioni di europei che rappresenta. La visione richiede coraggio. Quando si tratta di attuare le proposte dei cittadini, nessun suggerimento di cambiamento dovrebbe essere off-limits. La Conferenza sul futuro dell’Europa e le proposte presentate non sono la fine. Non c’è una data di scadenza per il futuro. Non ci sono caselle da spuntare. Il futuro è un lavoro in corso. Così come la nostra Unione”. Ma nello specifico, guardando alle proposte e ai dati di engagment dei cittadini europei, l’impressione che sia poca “la carne al fuoco” è inconfutabile.

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Ma dalle parti delle autoreferenziali sfere europee è difficile trovare tutti d’accordo su questo aspetto: “In tempi di insicurezza, la politica ha bisogno di una visione futura. Con la Conferenza sul futuro dell’Europa, i cittadini hanno indicato la strada da seguire – ha aggiunto Guy Verhofstadt in qualità di ex copresidente della Conferenza -. L’evento di feedback è il momento per discutere ciò che noi politici abbiamo fatto con le conclusioni raggiunte insieme l’anno scorso e per guardare avanti. Perché il nostro impegno non è ancora finito: dobbiamo continuare a realizzare non solo le proposte ma anche lo spirito con cui sono state scritte: una nuova idea di Europa adatta alle sfide future”.

Il dibattito che ne è seguito si è focalizzato sulle sfide principali che l’Unione deve affrontare attualmente, tra cui l’attacco della Russia all’Ucraina e le conseguenze sulla vita quotidiana degli europei, nonché la necessità di accelerare il processo d’indipendenza energetica dell’UE. Molti oratori hanno posto l’accento sulle riforme istituzionali necessarie per attuare le proposte della Conferenza nella loro totalità, comprese quelle sulla tassazione delle multinazionali e sulla cooperazione nella dimensione esterna degli affari UE.

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Nel corso della giornata, i cittadini hanno posto domande sull’intera gamma di argomenti trattati nelle proposte della Conferenza, tra cui: cambiamento climatico e ambiente, salute fisica e mentale, istruzione e cultura, transizione digitale, le sfide legate alla migrazione, le minacce ai valori europei e al bilancio UE, lo stato dell’economia europea e il ruolo dei giovani nell’Europa che verrà.

Inoltre, è stata ripetutamente menzionata la prospettiva di lanciare una Convenzione per la revisione dei Trattati UE, oltre alla possibile attivazione di clausole passerella nel quadro giuridico esistente e la necessità di migliorare ulteriormente la comunicazione tra le istituzioni UE. La discussione si è incentrata anche sulle lezioni di democrazia partecipativa tratte da questo esercizio senza precedenti, durato un anno, inclusa l’intenzione della Commissione di avviare consultazioni con i cittadini prima di importanti proposte legislative. Inoltre, i cittadini hanno avanzato delle proposte su come garantire che tutte le voci dei partecipanti siano ascoltate in egual misura, malgrado le barriere linguistiche e strutturali.

I deputati europei hanno sottolineato che il Parlamento continuerà a fare tutto il necessario per garantire l’adempimento della sua missione fondamentale, che è quella di garantire la credibilità dell’UE nei confronti di tutti gli europei, offrendo al contempo, e in linea con le priorità personali e di ciascun gruppo politico, degli esempi concreti di come le proposte della Conferenza siano diventate fattori chiave nel lavoro del PE.

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Molti deputati hanno ribadito la richiesta del Parlamento di istituire una Convenzione per la revisione dei Trattati UE, mentre alcuni di loro hanno evidenziato che sono in corso lavori in sede di commissione parlamentare volti a finalizzare le proposte per una risoluzione legislativa in tal senso.

Alcuni oratori hanno espresso un parere contrario, mettendo in dubbio l’utilità della Conferenza, denunciando l’uso del denaro dei contribuenti e opponendosi alla direzione dell’UE nel suo complesso. Come dargli torto…

D’altronde a fronte di diversi milioni di euro e fiumi di inchiostro a difesa della Conferenza, solo 49 sono state le proposte dei cittadini europei selezionate nel corso dell’ultimo anno. Proposte, guardando a quanto emerso per le politiche giovanili, decisamente poco “disruptive” e nel merito delle sfide europee per gli anni a venire.

foto European Unione, 2021 EC-Audiovisual Service / Aurore Martignoni