Confcommercio alle forze politiche: “I costi energetici si abbattono sulle nostre imprese”.

I pubblici esercizi sardi chiedono programmi e soluzioni contro il caro energia. Una richiesta, probabilmente, nata con l’esigenza di dare una scossa a una dialettica politica sempre più incagliata sulla facile polemica piuttosto che sulla proposta di azioni e proposte legislative.

Da qui la richiesta di Confcommercio indirizzata a tutte le forze politiche impegnate nel confronto elettorale di agire subito per dare risposta all’emergenza energetica: “Dopo la pandemia, è arrivata la stangata dell’energia – spiega Emanuele Frongia, presidente della Fipe Confcommercio Sud Sardegna -. Da una parte siamo costretti a subire i rincari, dall’altra veniamo additati come coloro che aumentano i prezzi nei bar, locali e ristoranti”.

“È necessario – prosegue – agire subito rilanciando l’iniziativa in sede europea sul cosiddetto Energy Recovery Fund, puntando alla fissazione di un tetto al prezzo del gas e alla revisione delle regole di formazione del prezzo dell’elettricità. Agire subito fin dalla conversione in legge del decreto ‘Aiuti bis’, potenziando e rendendo più inclusivi i crediti d’imposta fruibili anche da parte di non ‘energivori’ e non ‘gasivori’, scegliendo di destinare all’abbattimento degli oneri generali di sistema il gettito derivante dalle aste per l’assegnazione delle quote di emissione di CO2 e rafforzando le misure contro il caro carburanti per il settore dell’autotrasporto”.

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