Comunità energetiche in Sardegna, Davide Burchi: “Necessario ripartire le risorse locali”.

Coinvolgere i cittadini e dare centralità al ruolo degli enti locali nella promozione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Di questo e non solo, si è parlato ieri a Lanusei nel corso di un seminario dedicato alle normative e alla condivisione delle opportunità di sviluppo e dei potenziali vantaggi legati alla costruzione di queste comunità.

Nuove iniziative, in sintesi, formate da cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità, che condividono l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti nella disponibilità di uno o più soggetti associati.

Comunità, come rimarcato nel corso dell’incontro, che possono fornire benefici ambientali, economici e sociali ai propri membri tramite l’autoconsumo di energia rinnovabile.

Ma, per realizzarle nell’Isola, secondo il primo cittadino di Lanusei, Davide Burchi, bisogna “affrontare le criticità, partendo dalla ripartizione delle risorse energetiche locali”.

LEGGI ANCHE:  Solinas ai vescovi: “Regione pronta all'ascolto della collettività”

Per Federico Fadda, sustainable designer architect, le CER “rappresentano una soluzione concreta per produrre e condividere energia a livello locale, riducendo la dipendenza da combustibili fossili centralizzati e promuovendo l’autosufficienza energetica con risorse sostenibili e decentralizzate”.

Sulla necessità di sostenere una pianificazione adeguata delle comunità ha fatto poi il punto Emilio Ghiani dell’Università degli Studi di Cagliari, mentre per l’energy manager, Matteo Ferrari, gli enti locali possono svolgere un ruolo di facilitatori nel processo di creazione delle CER.