Comunicazione istituzionale: in Sardegna parlare di giovani è “Forbidden”.
Si potranno nascondere le pagine mai aggiornate per i giovani sardi dalle parti della Regione Sardegna, ma anche promuovere nuovi portali (sicuramente programmati in modo oneroso) senza alcun capo ne coda non sembra risultare un buon servizio per la popolazione giovanile sarda. Ogni giorno nell’isola, come ricordano alcune tra le più improduttive agenzie regionali, si propongono numerose iniziative estemporanee e di scarso impatto (anch’esse onerose), salvo poi rilevare la pochezza di contenuti per i giovani nella stessa comunicazione della Regione Sardegna. Di servizio pubblico per i ragazzi/e sardi/e, in pratica, non se ne vede neanche l’ombra.
Dopo la pagina web mai aggiornata dal 2012, entrata ormai di diritto nel mondo dell’errore 403 (inutile provare a nascondere la polvere sotto il tappeto), nel superlativo, ricordiamolo, mondo della comunicazione istituzionale della Regione Sardegna, la “Palma d’oro” passa al portale tematico SardegnaWelfare dove, alla pagina dedicata ai giovani, regna la solita penuria di informazioni.
Una realtà, però, distonante con l’iperbolica nota descrittiva della pagina web per la quale “la Regione Sardegna intende promuovere le politiche giovanili e le misure attivate sui territori, con l’obiettivo di dar vita ad un sistema di azioni ed interventi a valenza pubblica, che hanno l’obiettivo di offrire ai giovani mezzi, opportunità, strumenti, possibilità e percorsi per vivere in modo pieno e positivo la transizione alla vita adulta, intesa come condizione di maggior autonomia e status di piena cittadinanza, quale fruibilità piena di diritti e doveri (e non solo titolarità dei primi)”.
Statement ancora più incongruente con i contenuti disponibili nella pagina. Basta una semplice valutazione qualitativa (si parla esclusivamente di minori stranieri non accompagnati e giovani detenuti con pene alternative) e quantitativa (pochi contenuti) per rendersi conto di quanto cozzi con l’incipit della web page e, soprattutto, con la narrazione propinata quotidinanamente dalla comunicazione istituzionale della Regione Sardegna.
Comunicazione istituzionale che conferma come I/le giovani non sono una priorità per la classe dirigente regionale. Regola ricordata anche dalle sterili “polemicuccie” e iniziative promosse dall’opposizione, nonché dalla pallida produzione legislativa per i giovani espressa dalla maggioranza che, in questa Legislatura, ha fatto veramente poco sul tema, limitandosi, dopo 4 anni, alla sola Pl 182, bloccata nel limbo della commissione seconda.
Chissà se dopo il sito Regione.sardegna.it/giovani anche la pagina su SardegnaWelfare verrà oscurata dai potenti mezzi della comunicazione regionale.
In Sardegna, quindi, volendo richiamare il linguaggio informatico, parlare di giovani è sempre più “forbidden”.