Competenze trasversali: sono sempre più richieste dalle aziende.

In un sistema di istruzione e formazione italiano “perennemente distratto”, non sorprende che le aziende siano drammaticamente impegnate nella ricerca di candidati dotati di notevoli competenze trasversali.

Qualità come creatività, pensiero critico (uno dei grandi estinti tra i giovani italiani), intelligenza emotiva e capacità relazionale sono tra il 34 e il 58% delle skill richieste nelle offerte di lavoro.

Le soft skills, in particolare, sono tra il 34 e il 50% delle competenze richieste per le professioni di alto e medio livello di skills; tra il 24 e il 26% per artigiani e operai specializzati; il 58% per le professioni non qualificate.

Numeri che confermano come siano presenti ben due differenti tipi di mismatch nel mercato del lavoro, prodotto non soltanto dalla scarsità di lavoratori ma anche dalle precarie competenze offerte al sistema produttivo dai giovani.

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Nuove generazioni (andando oltre l’apparenza del cosiddetto “tribalismo” e delle “scimmiotate da social”) sempre meno emancipate, indipendenti e fortemente depresse. Una constatazione di fatto, leggendo le crescenti difficoltà dei giovani italiani di “imparare a imparare”.

Non dovrebbe sorprendere, quindi, il dramma dei recruiters all’interno delle aziende italiane, in crisi di candidati con idee creative, capcità analitiche, proattività, felssibilità, responsabilità e, soprattutto, competenze sociali.