Commissione: “L’Ungheria non è riuscita ad attuare misure correttive”.
La Commissione ha presentato la valutazione sulle misure adottate d all’Ungheria nell’ambito della procedura di condizionalità.
Per l’esecutivo von der Leyen,nonostante le misure adottate, permane un rischio per il bilancio dell’UE, dato che le misure correttive che devono ancora essere realizzate sono di natura strutturale e orizzontale.
“Sebbene siano state intraprese o siano in corso numerose riforme, l’Ungheria non è riuscita ad attuare adeguatamente gli aspetti indicati in merito alle 17 misure correttive concordate nell’ambito del meccanismo di condizionalità, come si era impegnata a fare. Questi riguardano, in particolare, l’efficacia della neonata Autorità per l’integrità e la procedura per il controllo giurisdizionale”, si legge nella nota della Commissione.
All’indice delle misure ancora non sufficienti per l’UE, le politiche per il contrasto alla corruzione e dei conflitti di interesse, per la garanzia della concorrenza e trasparenza negli appalti pubblici, per garantire che l’ Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) possa condurre efficacemente indagini in Ungheria.
La Commissione ha concluso, quindi, che sussistono le condizioni per l’applicazione del regolamento sulla condizionalità dello Stato di diritto. Di conseguenza, la Commissione ha deciso di mantenere la sua proposta iniziale del 18 settembre di sospendere il 65% degli impegni per tre programmi operativi nell’ambito della politica di coesione, per un importo di 7,5 miliardi di euro.
Il Consiglio avrà ora tempo fino al 19 dicembre per votare sulla questione, richiedendo la maggioranza qualificata per l’entrata in vigore della sospensione dei fondi.
La Commissione, dopo aver assicurato l’inclusione di tappe fondamentali in materia di indipendenza della magistratura e tutela del bilancio dell’UE, ha anche deciso oggi di approvare il piano ungherese per la ripresa e la resilienza (RRP), a condizione della piena ed effettiva attuazione delle tappe fondamentali richieste. Ciò significa che nessun pagamento nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza ungherese sarà possibile fino a quando l’Ungheria non avrà pienamente risolto le criticità sollevate dalla Commissione.
Per il regolamento sulla condizionalità, la Commissione trasmetterà ora al Consiglio la sua analisi dell’attuazione delle 17 misure correttive da parte dell’Ungheria. Successivamente, il Consiglio avrà tempo fino al 19 dicembre per prendere una decisione sulla proposta della Commissione. La Commissione terrà informato anche il Parlamento europeo.
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