Commissione europea: Un nuovo inizio in materia di migrazione.

Oggi la Commissione europea ha proposto un nuovo patto sulla migrazione e l’asilo che, secondo i suoi principali sostenitori, stabilisce procedure migliori e più rapide durante tutto il sistema di asilo e migrazione, garantendo un equilibrio tra i principi di equa ripartizione della responsabilità e solidarietà tra Stati membri.

Un patto deciso soprattutto per ripristinare la fiducia nella capacità dell’Unione europea di gestire la migrazione e che nasce dalla constatazione che il sistema attuale non funziona più. Negli ultimi cinque anni, infatti, l’UE non è riuscita a porre rimedio alle numerose falle emerse all’interno del sistema di gestione della migrazione in Europa.

Durante la presentazione del nuovo patto è intervenuta la Presidente Ursula von der Leyen, particolarmente convinta della bontà del nuovo patto: “Proponiamo oggi una soluzione europea per ripristinare la fiducia tra gli Stati membri e la fiducia dei cittadini nella nostra capacità, come Unione, di gestire la migrazione. L’UE ha già dimostrato in altri settori di poter adottare misure straordinarie per conciliare prospettive divergenti. Abbiamo creato un mercato interno complesso, una moneta comune e un piano di ripresa senza precedenti per ricostruire le nostre economie. È giunto il momento di affrontare la sfida di gestire la migrazione congiuntamente, con il giusto equilibrio tra solidarietà e responsabilità”. 

Tradotto cercare modi per migliorare la cooperazione con i Paesi di origine e di transito e garantire procedure efficaci, un’integrazione efficace dei rifugiati e il rimpatrio di coloro che non hanno diritto di soggiornare nell’UE.

Un patto che richiederà uno sforzo da parte di tutti gli Stati membri, senza nessuna distinzione. Nessuna soluzione individuale in materia di migrazione potrà soddisfare tutte le parti ma solo lavorando insieme l’UE potrà trovare una soluzione comune come rimarcato dalla vicepresidente per la promozione dello stile di vita europeo, Margaritis Schinas:Moria ci rammenta con durezza che non è più tempo di vivere in una casa costruita a metà. È giunto il momento di mobilitarsi a favore di una politica comune europea in materia di migrazione. Il patto fornisce gli elementi mancanti del puzzle per un approccio globale alla migrazione. L’esperienza della migrazione non è mai la stessa da uno Stato membro all’altro, e le sfide diverse e uniche affrontate da ciascuno meritano di essere riconosciute, prese in considerazione e affrontate”.  

LEGGI ANCHE:  Ue. Sono 1,55 milioni le persone impiegate nel settore sportivo nel 2023. Oltre 500mila sono giovani.

Fenomeno, la migrazione, particolarmente complesso e che pone una costante attenzione verso la protezione delle persone in cerca di protezione internazionale, la sicurezza dei Paesi alle frontiere esterne dell’UE e le preoccupazioni degli Stati membri dell’UE. Assunto condiviso dalla Commissaria europea per gli Affari interni Ylva Johansson per la quale “la migrazione è sempre stata e sarà sempre parte delle nostre società. Quello che proponiamo oggi creerà le basi per una politica migratoria a lungo termine in grado di tradurre i valori europei in una gestione pratica. Questa serie di proposte definirà procedure di frontiera chiare, eque e più rapide, in modo che le persone non debbano rimanere nel limbo. Ciò significa una cooperazione rafforzata con i paesi terzi per garantire rimpatri rapidi, più percorsi legali e azioni forti per combattere i trafficanti di esseri umani. Tutto questo fondamentalmente tutela il diritto di chiedere asilo”. 

Il primo pilastro dell’approccio della Commissione per promuovere la fiducia consiste in procedure più efficienti e più rapide. In particolare, la Commissione propone di introdurre una procedura integrata di frontiera che, per la prima volta, prevede accertamenti preliminari all’ingresso riguardo all’identificazione di tutte le persone che attraversano le frontiere esterne dell’UE senza autorizzazione o che sono sbarcate in seguito a un’operazione di ricerca e soccorso.  

Tali accertamenti comprendono anche controlli sanitari e di sicurezza, il rilevamento delle impronte digitali e la registrazione nella banca dati Eurodac. Dopo gli accertamenti le persone possono essere instradate verso la procedura appropriata, sia questa una procedura alla frontiera per determinate categorie di richiedenti o una normale procedura di asilo. Nell’ambito di questa procedura di frontiera, saranno prese rapide decisioni di asilo o rimpatrio, in modo da offrire in tempi brevi certezza alle persone i cui casi possono essere esaminati celermente.  

LEGGI ANCHE:  Gli appuntamenti della settimana nell'agenda del Parlamento europeo.

Il secondo pilastro al centro del patto è l’equa ripartizione della responsabilità e la solidarietà. Gli Stati membri saranno tenuti ad agire in modo responsabile e solidale. Ogni Stato membro, senza eccezioni, deve contribuire alla solidarietà nei periodi di forte sollecitazione, per contribuire a stabilizzare il sistema generale, sostenere gli Stati membri sotto pressione e garantire che l’Unione adempia ai propri obblighi umanitari.  

Tenuto conto delle diverse situazioni degli Stati membri e della fluttuazione delle pressioni migratorie, la Commissione propone un sistema di contributi flessibili da parte degli Stati membri, che possono andare dalla ricollocazione dei richiedenti asilo dal paese di primo ingresso all’assunzione della responsabilità del rimpatrio delle persone senza diritto di soggiorno fino a varie forme di sostegno operativo.  

Il meccanismo di solidarietà riguarderà varie situazioni, tra cui lo sbarco di persone a seguito di operazioni di ricerca e soccorso, pressioni, situazioni di crisi o altre circostanze specifiche.  

L’UE cercherà, ancora, di promuovere partenariati su misura e reciprocamente vantaggiosi con i paesi terzi. Tali partenariati contribuiranno ad affrontare sfide comuni come il traffico di migranti e a sviluppare percorsi legali e affronteranno la questione dell’effettiva attuazione degli accordi e delle intese di riammissione. L’UE e i suoi Stati membri agiranno in modo unitario utilizzando un’ampia gamma di strumenti per sostenere la cooperazione con i paesi terzi in materia di riammissione.  

Il pacchetto odierno cercherà inoltre di promuovere un sistema comune dell’UE per i rimpatri, al fine di rendere più credibili le norme dell’UE in materia di migrazione. Prevedrà un quadro giuridico più efficace, un ruolo più incisivo della guardia di frontiera e costiera europea e un coordinatore UE per i rimpatri di nuova nomina con una rete di rappresentanti nazionali per garantire la coerenza in tutta l’UE.  

LEGGI ANCHE:  Elevata soddisfazione complessiva della vita nell’UE.

Proporrà inoltre una governance comune per la migrazione con una migliore pianificazione strategica per garantire che le politiche dell’UE e quelle nazionali siano allineate, e un monitoraggio rafforzato della gestione della migrazione sul terreno per rafforzare la fiducia reciproca.  

La gestione delle frontiere esterne sarà migliorata. Il corpo permanente della guardia di frontiera e costiera europea, il cui impiego è previsto a partire dal 1º gennaio 2021, fornirà un maggiore sostegno ovunque necessario.  

Una politica credibile in materia di migrazione legale e integrazione andrà a vantaggio delle società e delle economie europee. La Commissione avvierà con i principali paesi terzi partenariati per la gestione dei talenti che risponderanno alle esigenze del mercato del lavoro e di competenze nell’UE. Il patto rafforzerà il reinsediamento e promuoverà altri percorsi complementari, cercando di sviluppare un modello europeo di sponsorizzazione da parte di comunità o di privati. La Commissione adotterà inoltre un nuovo piano d’azione globale sull’integrazione e l’inclusione per il periodo 2021-2024

Spetta ora al Parlamento europeo e al Consiglio esaminare e adottare l’intera legislazione necessaria per realizzare una vera politica comune in materia di asilo e migrazione. Data l’urgenza della situazione locale in vari Stati membri, i colegislatori sono invitati a raggiungere un accordo politico sui principi fondamentali del regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione e ad adottare il regolamento relativo all’Agenzia dell’UE per l’asilo e il regolamento Eurodac entro la fine dell’anno. Anche la direttiva riveduta sulle condizioni di accoglienza, il regolamento qualifiche e la rifusione della direttiva rimpatri dovrebbero essere adottati rapidamente, sulla base dei progressi già compiuti dal 2016.

foto © Copyright Commissione europea 2020