Comitato delle Regioni: “Allargamento UE opportunità per i giovani”.
Può l’allargamento dell’UE rappresentare una opportunità per i giovani europei? Secondo i delegati della conferenza annuale sulle politiche di allargamento, dello scorso 7 luglio, la risposta non può che essere affermativa ma, hanno ricordato i partecipanti della conferenza promossa dal Comitato delle Regioni europee “l’Unione europea e qualsiasi Paese che desideri aderire devono fare di più per i giovani e garantire la loro partecipazione”.
Durante il meeting i rappresentanti regionali europei hanno provato a fare il punto sui principali temi collegati alla questione giovanile in Europa, stigmatizzando, in particolare, il continuo rifiuto della Bulgaria all’ingresso della Macedonia del Nord nell’UE.
Si è discusso, inoltre, della massiccia fuga di cervelli che nei soli Balcani occidentali ha visto l’emigrazione di 150mila giovani nell’ultimo anno e, ancora, il tasso più basso di partecipazione e fiducia nelle istituzioni da parte dei giovani. Dati tutt’altro che risibili riflettendo sulla popolazione giovanile nei Balcani occidentali, ad oggi pari a 3,6 milioni di persone sotto i 29 anni, pari al 21% della popolazione della regione, mentre 25 milioni di turchi hanno meno di 20 anni.
La relatrice del CdR sulla politica giovanile nell’UE, Tine Radinja, sindaco di Škofja Loka, nel suo intervento ha chiesto di aumentare gli sforzi per migliorare l’accesso dei giovani ai servizi di salute mentale. Parere, ricordano dal CdR, che dovrebbe essere adottato a dicembre, al termine dell’Anno europeo della gioventù.
Per Ionut Sibian, relatore del Comitato economico e sociale europeo per le politiche giovanili nei Balcani occidentali, la bassa fiducia nella magistratura e nelle altre istituzioni da parte dei giovani nei Balcani occidentali “rappresenta uno dei problemi più grandi per l’economia, capace di sostenere l’emigrazione giovanile”.
Il presidente del Comitato europeo delle regioni – Vasco Alves Cordeiro, membro del Parlamento regionale delle Azzorre – ha poi aggiunto che “i giovani dei Balcani occidentali stanno affrontando sfide enormi, con alti livelli di disoccupazione e mancanza di opportunità. Costruire il futuro delle nostre comunità senza i giovani è impensabile e miope”.
Tra le idee emerse, al termine dell’evento, la necessità di sostenere politiche collaudate, sperimentare nuove idee e concentrarsi sul cambiamento istituzionale. Si è fatto spesso riferimento al programma Erasmus+ considerato all’unanimità come “il luogo in cui avviene la magia europea”.