CNG: introdurre le Agenzie per il lavoro dei giovani.

Istituire una Agenzia per il lavoro dei giovani. Questa è l’ultima proposta, contenuta nel Piano Nazionale Giovani 2025 (redatto dal CNG) per realizzare in Italia un sistema di servizi per l’impiego efficaci e adeguatamente rivolti alle necessità delle giovani generazioni.

Una proposta, pensando alle fallimentari agenzie regionali (in Sardegna chi può dire il contrario si faccia sentire), condivisibile e di buon senso, data la fragilità (non dovrebbe esserlo) della condizione occupazione della popolazione giovanile italiana e, soprattutto, della mancanza di professionalità necessarie per l’erogazione dei servizi per il lavoro nelle varie agenzie per il lavoro italiane. Luoghi che tra “assunti per il tramite di leggi regionali” e “navigator” hanno ben poco da dire in materia di proattività e servizio pubblico.

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Necessario, dunque, fare uno sforzo straordinario per innalzare i livelli di competenze nei servizi per le politiche attive del lavoro.

La stessa Legge di bilancio 2022 aveva previsto (al comma 86) maggiori oneri di funzionamento dei
centri per l’impiego con una misura di 20 milioni di euro interamente dedicati ai NEET. Ma i risultati non sono stati certo “di categoria”, non registrando alcuna innovazione per l’inclusione lavorativa per i giovani under35 italiani, fatta eccezione per le dispendiose (quanto inutili) iniziative viste lungo lo Stivale italiano: in Sardegna si possono tranquillamente citare iniziative quali Talent Up e Foods. Alzi la mano (anche qui) chi può affermare il contrario…

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Serve, data l’assenza di competenze e processi, l’istituzione di sportelli rivolti esclusivamente ai giovani under35, le cosiddette “Agenzie per il lavoro dei giovani”.

Uffici che dovrebbero, visti anche i crescenti livelli di disagio mentale e analfabetismo funzionale dei giovani italiani, introdurre servizi di supporto sociale, psicologico e di coaching certificato (ICF), al fine di accompagnare i giovani lungo tutto il loro percorso.

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